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Le trivelle si fermano in Groenlandia: la gente punta sulle rinnovabili

La bellezza artica dell’isola più grande del mondo verrà risparmiata dallo sfruttamento e dalla ricerca di combustibili fossili. Il nuovo governo della Groenlandia ha preso una decisione fortemente ecologista, dando una svolta decisiva per preservare la natura incontaminata groenlandese.

Comunità Inuit, il nuovo governo alla guida del paese, ha deciso che il prezzo da pagare per l’esplorazione petrolifera nel suo territorio supererebbe i profitti economici che ne trarrebbe. Una decisione che va contro la miopia economica che detta l’agenda di troppi paesi.

Il futuro senza petrolio della Groenlandia

La Groenlandia dipende economicamente dalla Danimarca, la quale fornisce sostanziosi sussidi annuali. La ricerca e l’esplorazione petrolifera erano viste come una possibilità per l’isola di rendersi definitivamente indipendente dal paese europeo.

Ma Comunità Inuit ha deciso di rifiutare questa strategia, spiegando che il danno ambientale che la trivellazione del petrolio avrebbe arrecato alla Groenlandia avrebbe intaccato anche la sua economia, superando i vantaggi dell’estrazione del greggio.

Attualmente, si stima che la Groenlandia abbia circa 17,5 miliardi di barili da estrarre: una quantità enorme che fa gola a molti investitori, già pronti a speculare su questa ricchezza. Ma per il momento, le ambizioni dei petrolieri sono state fermate.

“Dobbiamo puntare sulle energie rinnovabili”

“Il futuro è nelle energie rinnovabili” ha dichiarato la ministra delle risorse minerarie Naaja Nathanielsen. Secondo Nathanielsen, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile non beneficerà solo la lotta al cambiamento climatico, ma darà anche sostegno al turismo e alla pesca.

Tutti settori che verrebbero compromesse dalla trivellazione del fondale marino, un’attività invasiva e distruttiva per gli ecosistemi circostanti. Ed è proprio la tutela degli ecosistemi uno dei punti fermi del nuovo governo groenlandese.

L’impegno dei groenlandesi non si ferma solo alle nuove trivelle: infatti, anche le stazioni di estrazione già attive avranno un limite finale, fissato per il 2028. Allo scadere delle concessioni di sfruttamento delle risorse precedentemente concesse, queste non saranno rinnovate. Questo segnerà la fine dell’estrazione petrolifera in Groenlandia.

Un passo coraggioso per proteggere la natura groenlandese

I ghiacciai della remota isola sembrano essere finalmente al sicuro. E con essi, la vasta fauna polare che vive in quelle aree, oltre che alle specie marine che nuotano nei suoi mari.

Le fragili comunità groenlandesi dipendono fortemente da questi equilibri naturali, quindi preservarli vuol dire aiutare le persone a mantenere il proprio stile di vita.

Non resta che vedere come il governo dell’isola deciderà di muoversi in futuro e quali passi compirà per portare il paese nordico verso un sistema energetico più ecologico ed eticamente corretto verso i suoi paesaggi naturali.


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