
È possibile produrre cibo per sostenere un’intera comunità direttamente sul suolo cittadino? Forse al suolo no, ma sicuramente sui tetti si può! O almeno è quello che pensa Lufa, un’impresa di agricoltura urbana canadese.
Trasformare gli spazi vitali in spazi produttivi
Nella città di Montreal sono presenti tre serre costruite da Lufa. La loro particolarità è che sono state costruite sui tetti di edifici dismessi, in particolare di capannoni dismessi. Ora la compagnia ha inaugurato la sua quarta serra, più grande delle tre precedenti messe insieme.
Si tratta di un impianto di oltre 15000 metri quadri, in grado di produrre all’incirca 11000 kilogrammi di cibo a settimana. Al momento, questa serra dà lavoro a 200 persone e rifornisce la città di Montreal di cibo fresco, ecologico e a kilometro zero.
Ma non finisce qui! Infatti la serra inaugurata da Lufa mette in atto diverse pratiche di agricoltura sostenibile, come l’uso di acqua piovana e il riutilizzo degli scarti alimentari come concime. Inoltre, la compagnia ha rinunciato definitivamente all’utilizzo di pesticidi sintetici, secondo le dichiarazioni dei suoi portavoce.
La missione verso un cibo più vicino
Lufa è stata fondata nel 2009 dagli imprenditori Laureen Rathmell e Mohamed Hage, i quali hanno dichiarato che lo scopo dell’agenzia è quello di soddisfare la domanda sempre crescente di cibo fresco, sano e a kilometro zero.
La loro quarta serra, che detiene il record di serra su tetto più grande del mondo, è un passo avanti in quella direzione. Ma nonostante il successo di questo progetto, entrambi i fondatori riconoscono che non tutto può essere coltivato su un tetto e che la loro azienda non punta a sostituire le aziende agricole tradizionali.
Al momento la serra di Lufa produce principalmente melanzane e pomodori, ma con l’apertura del suo quinto impianto nel tardo 2021 si pensa di cominciare ad ampliare le coltivazioni.
La crescita dell’agricoltura urbana
Al momento, Lufa nutre circa il 2% della popolazione di Montreal. Un numero ancora modesto, ma l’azienda spera di arrivare nel futuro a coprire l’intera città.
Intanto, anche nel resto del mondo l’agricoltura urbana sta riscuotendo interesse, con progetti sempre più numerosi. Se dapprima si trattava di iniziative di nicchia, come gli orti urbani, oggi il tema dell’ottimizzazione degli spazi e della coltivazione di cibo in prossimità dei consumatori è sempre più centrale.
Ne abbiamo già avuto un esempio con le Food Forest aperte a Milano, in particolare quella nel Parco Nord. Ma in realtà i progetti sono moltissimi e l’esempio di Lufa comincia a farsi sempre più affascinante per altre imprese interessate a sviluppare metodi di coltivazione più ecologici.
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