
Il disastro ambientale della stazione Deepwater Horizon è ancora vivo nella memoria di molti. Sicuramente le sue tracce permangono nel Golfo del Messico, che ha subito danni incalcolabili.
Eppure, a undici anni dal versamento petrolifero, ci sono incoraggianti segni di ripresa e ritorno alla normalità: un pellicano salvato dalla macchia di greggio fuoriuscito ha fatto ritorno nel suo habitat dopo tanti anni.
Ritorno a casa
Il pellicano in questione, denominato Red33Z dai suoi soccorritori, è stato salvato lungo una scogliera pochi giorni dopo il disastro della Deepwater Horizon. Coperto di petrolio grezzo e in fin di vita, l’uccello è stato trasferito in una struttura medica insieme ad altri animali marini soccorsi nell’area della Louisiana.
Red33Z superò la fase di triage e si riprese completamente dai danni causatigli dal greggio, ma la sua casa naturale era terribilmente compromessa. Reintrodurlo in quell’ambiente era fuori questione, perciò fu trasferito in una località sicura nello stato della Georgia.
Ora, a distanza di undici anni, Red33Z è stato avvistato nella stessa zona in cui è stato salvato. Anche se non è chiaro in che periodo abbia compiuto il suo viaggio, rimane impressionante che abbia volato per oltre 77 miglia, pari a circa 1120 chilometri.
Un comportamento diffuso negli uccelli marini
Nonostante gli uccelli marini siano abituati a coprire grandi distanze e abitino areali decisamente vasti, è nota la loro tendenza nel tornare ai luoghi in cui nascono per la stagione degli accoppiamenti.
Stando a quanto ha dichiarato Robert Dobbs, ornitologo per lo stato della Louisiana, non è insolito per gli uccelli marini, inclusi i pellicani, sentirsi molto legati ai propri luoghi di origine. Purtroppo, la possibilità di farvi ritorno è stata gravemente compromessa dai danni ambientali causati dal versamento petrolifero.
In particolare l’isola di Queen Bess, un tempo uno dei terreni di accoppiamento più fertili per i pellicani, che dopo il disastro conservò solo 5 acri abitabili. Il lavoro di pulizia e conservazione avviato dalla Louisiana ha permesso di ripristinare gran parte del territorio dell’isola. In questo modo, Red33Z e molti altri volatili hanno fatto ritorno nella loro terra.
Un ritorno alla normalità
Come sottolinea Dobbs, senza il recupero delle spiagge e delle scogliere contaminate dal petrolio i pellicani non avrebbero potuto tornare a riprodursi in questa zona. Il disagio per la fauna costiera americana sarebbe stato difficilmente prevedibile. Infatti, circa il 20% dei pellicani nasce proprio sull’isola di Queen Bess.
Fortunatamente, i danni sono stati riparati almeno parzialmente e l’ecosistema ha ripreso a funzionare normalmente, tornando a ospitare stormi di uccelli marini. Tra cui, ovviamente, il nostro amico Red33Z.
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Grazie qualche notizia positiva e la storia dle pellicano narra uan forza della natura ancora presente e viva .
Sì infatti, è una storia molto significativa, che come dici tu, ci fa capire come la natura sia sempre più forte dell’uomo che la minaccia.