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Waterproof: una storia di emancipazione femminile tra amicizia e tubi dell’acqua

Nell’arida Giordania, Waterproof racconta la storia di tre amiche e dei loro sforzi per affermare il loro business. Una storia di progresso e amicizia femminile, in un paese con molte contraddizioni ma tanta voglia di cambiare.

Tutto comincia da una legge antiquata

La storia di Waterproof comincia da una legge attualmente in vigore in Giordania: è infatti vietato per un idraulico entrare in casa di una donna quando non è presente il marito. Una legge che è retaggio di una cultura patriarcale che è ancora molto presente nel paese.

Le protagoniste del documentario sono Khawla, Aishe e Rehab. Tre donne che intraprendono la carriera di idrauliche, accaparrandosi una fetta di mercato lasciata scoperta dall’arretratezza della legge giordana. Sotto la guida di Khawla, il gruppo fonda la prima compagnia di lavori idraulici interamente gestita da donne.

Il loro giro d’affari si rivela florido, tanto da permettere alla compagnia di Khawla di formare e assumere altro personale, esclusivamente femminile. La loro crescita diventa tanto rilevante da essere documentata e divulgata anche da numerosi programmi televisivi.

Crescita personale e crescita professionale

Ma Waterproof non è solo la storia di un’impresa di successo o di emancipazione femminile. Il documentario, infatti, segue anche il percorso di formazione delle donne protagoniste. La crescita dell’ambizione di Khawla, ad esempio, che sogna di aprire il suo centro di formazione ma che deve anche affrontare accuse di corruzione.

Oppure la progressiva autonomia di Aishe, che durante il processo all’amica decide di rendersi indipendente e mettersi in proprio come idraulica. Un percorso non facile, ma nel quale è sostenuta dai suoi tre figli.

Waterproof racconta come l’avanzamento lavorativo e la conquista di un’autonomia professionale condizionino le vite di queste donne. Portandole a poter decidere del loro destino e, inevitabilmente, a dover compiere scelte anche dolorose.

Un documentario con una svolta inaspettata

La spensieratezza e l’allegria che caratterizzano le prime scene di Waterproof non devono trarre in inganno. Lasciano presto il posto a una storia più sobria e austera, in cui la leggerezza di una situazione ideale si contrappone al peso delle decisioni delle protagoniste.

Una progressione narrativa che esprime appieno come il percorso verso l’autodeterminazione comporti una forte responsabilità. La vicenda di Khawla, Aishe e Rehab racconta il cambiamento di un’intera società, attraverso l’intraprendenza di donne forti.

Titolo: Waterproof
Regia: Daniela Koenig
Genere: documentario
Anno: 2019
Paese di produzione: Germania; Giordania

Se le storie di amicizia ed emancipazione vi interessano, potete guardare anche il documentario A Thousand Girls Like Me, incentrato sulla lotta alla violenza contro le donne in Afghanistan. Potete leggere la nostra recensione A Thousand Girls Like Me: la lotta contro il silenzio e la violenza in Afghanistan.

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