Il cibo, la meditazione e la vita monastica sono il fulcro di ALMS, un breve documentario che si concentra principalmente sull’intervista al cuoco di un monastero buddhista chan nel sud della Cina. Attraverso le sue parole e la descrizione della gestione della cucina e della mensa nel monastero, illustra i concetti base del buddhismo chan e della sua filosofia.
Le origini del buddhismo Chan in ALMS
Partiamo con l’identificare che cosa sia il buddhismo chan. Forse potrà sembrare un nome abbastanza nuovo, o poco conosciuto. In realtà, la scuola chan è la precursora di una corrente buddhista molto conosciuta: lo Zen.
Infatti, Zen altro non è che una traslitterazione del termine cinese “chan”, fondato dal leggendario maestro Sakyamuni. Giunta a maturità, la scuola Chan sviluppò delle comunità agricole autosufficienti, ritirate in alta montagna. Luoghi reclusi dal mondo, dove praticare la contemplazione, la meditazione e, ovviamente, il lavoro quotidiano.
È proprio il lavoro, la manualità, che costituisce uno dei pilastri del buddhismo Chan. Un principio di abnegazione molto simile a quello che anima anche i monasteri europei, una vita dedicata non tanto alla fatica, quanto al servizio.
Una vita di servizio e armonia
ALMS segue le faccende quotidiane del monastero, illustrate dal capo cuoco, mostrando una microsocietà del tutto autosufficiente. Una società in cui ogni individuo si concentra unicamente sul suo ruolo, sullo svolgimento delle sue mansioni, sgombrando la mente da tutto ciò che è esterno.
Il monastero, diviso tra monaci lavoratori e monaci di clausura, funziona come un luogo di silenzio, in cui la contemplazione e il lavoro uniscono la comunità in un’esperienza di vita spirituale. Seguendo un ciclo dettato dalle stagioni e dai cambiamenti del clima, i monaci si adeguano al ritmo vitale del mondo.
La ricerca di questa armonia, espressa nella produzione e nella preparazione del cibo, fondamento della vita, si traduce in un obiettivo ulteriore; la tendenza a un’esistenza di servizio, di altruismo, di rinnegamento del sé in favore dell’altro. In conclusione, una vita di lavoro per liberarsi dalle catene dell’Io, radice della sofferenza nella tradizione buddhista.
| Titolo originale: ALMS | |
| Regia: Edward A. Burger | |
| Durata: 30′ | |
| Genere: documentario | |
| Anno: 2009 |
Se le storie sulla vita ritirata e il monachesimo vi interessano, non perdetevi il film Il Sogno di Francesco. Potete leggere anche la nostra recensione.
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