Documentari Recensioni

Donne Luce – Maura

Maura ha la vita che hanno tante donne, madri, mogli che hanno perso il senso, smarrito l’orizzonte – annegate dentro le incombenze di una routine che produce, nella reiterazione di se stessa, solo un senso di straniamento. Dove sono le scelte e l’identità, nel logorìo sfibrante di giornate sempre uguali?

Maura è la protagonista del secondo docu-film, che porta, appunto, il suo nome, della serie Donne Luce, progetto di Macrina Binotti, sceneggiatrice e regista, che si è avvalsa della collaborazione di Mario Liguigli alla fotografia, Marta Di Stasi al montaggio, Matteo Borea alle musiche (per il senso complessivo e il dettaglio del lavoro inaugurale, vi rimandiamo alla recensione su questo blog della prima puntata Donne Luce – Alice). Questa puntata è stata autoprodotta da Macrina Binotti e Mario Liguigli.

Classe 1981, costumista cinematografica, animatrice socioculturali, organizzatrice di eventi in collettivi artistici, e ancora stilista e scrittrice, Macrina segna così un originalissimo debutto alla regia.

Il passaggio dall’ombra alla luce è una ricerca di verità – lo è per tutte le donne raccontate da Macrina, lo è per Maura, che traccia un arco preciso, consapevolezza, emozione, corpo, risveglio dell’energia vitale.

La strada verso la luce e la verità inizia con la separazione. La fine del matrimonio è la fine della sua alienazione, il lancio che spariglia il mazzo – e lo ricompone in una figura nuova. Figura di verità, possibile, e realizzabile, perché corrispondente, più vicina a lei, alla Maura autentica. Che ama le tradizioni che muovono le energie del corpo e vibrano in quel territorio che precede la distinzione di anima e corpo, e fa tutt’uno, e dischiude, nel movimento del corpo, alla trance e all’incontro estatico con il divino – e ama l’indistinzione del genere, il corpo prima dell’accadere della differenza dei sessi. In questo spazio, si può iscrivere anche la possibilità di offrire agli altri strumenti di consapevolezza.

Maura parla di eccesso, dice di averlo sempre amato – forse perché la nostra società ha bisogno di pudicizia e di controllo, non ama la libertà, diffida di chi si mette al di fuori dei percorsi comandati. Diventa necessario eccedere – come predicava William Blake – per conquistare il diritto a diventare se stessi. Come l’almodovoriana Agrado, maestra di sperimentazione e invenzione di sé. Nel trans, che è passaggio e scambio, libera circolazione delle rappresentazioni e delle figure di verità.

La libertà passa attraverso la liberazione del corpo che plasma lo spirito e lo spirito nuovo ridisegna il cosmo. Per questo c’è bisogno dell’unione di maschile e femminile, del tantra come energia che li unisce e salda. Maschile e femminile, trama e ordito, incontro del verticale e dell’orizzontale, che il massaggio tantrico porta in superficie, trattiene e fa esplodere. In un getto di energia primitiva, liberata, vita allo stato puro. Squirting.

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Questo di Maura è il secondo episodio della serie su UAM.TV “Donne Luce” cominciato con la storia di Alice, di cui potete vedere qui il trailer.

Vi ricordiamo che potete visionare in qualsiasi momento il nostro palinsesto nel catalogo pubblico di UAM.TV

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