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Quelli Che Volevano Guarire

Le nostre vite sono condizionate, addirittura formate, dalle ferite che interiorizziamo. Quelle fratture interne, separazioni da noi stessi, sono anche la radice dei nostri comportamenti negativi: dipendenze, depressione, disturbi dell’umore. Vista anche la loro diffusione, tentare di guarire queste ferite e riconnettersi con la propria vita è un’impellenza per moltissimi.

La storia del centro Takiwasi è quella di un posto dove persone che non hanno avuto pace, le cui vite hanno raggiunto un binario morto, possono intraprendere un cammino di guarigione. Attraverso diete a base di piante e viaggi introspettivi, ragazzi di strada da tutto il Perù ritrovano la loro strada nel cuore della foresta amazzonica. Questa è la storia di quelli che volevano guarire.

IL CENTRO TAKIWASI

Il documentario segue il percorso terapeutico di ragazzi peruviani, paese dove sorge il centro Takiwasi. Le loro storie sono accomunate da situazioni di povertà, traumi pesanti e persistenti, che hanno condizionato negativamente il loro comportamento e la loro percezione di sé.

Il centro Takiwasi parte da una delle pratiche più comuni: l’isolamento dall’ambiente di provenienza. Scegliendo la foresta amazzonica come base operativa, i giovani partecipanti si trovano a vivere in un ambiente privo delle influenze negative di partenza, dove possono riscoprire la responsabilità e la cooperazione.

I pazienti partecipano alle attività di gestione del luogo, dalla cucina alla pulizia: il Takiwasi vive grazie allo sforzo di chi vi partecipa. Insieme ai servizi di base, ci sono controlli medici periodici, necessari per attestare lo stato di salute dei ragazzi, anche alla luce dei contesti non sanitari da cui provengono.

E, infine, il nocciolo dell’approccio terapeutico del centro: la guarigione attraverso le piante, secondo i principi della medicina tradizionale amazzonica.

IL VIAGGIO INTERIORE

Il percorso di guarigione si snoda attraverso la conoscenza delle piante e, in particolare, dell’intruglio sciamanico per eccellenza: l’Ayahuasca. Attraverso un processo di purificazione del corpo attraverso purganti e infusi per liberarsi dalle tossine, si apre la strada a una terapia emozionale.

L’uso di psichedelici, in apparenza contraddittorio con una terapia per combattere le dipendenze, si rivela in realtà un ottimo mezzo per avere quell’introspezione curativa che il centro cerca di indurre nei pazienti. Cercando di combattere l’effetto narcotico delle sostanze di strada con quello psichedelico delle sostanze indigene, si stabilisce anche un percorso interiore per curare le proprie ferite psicologiche.

Ma l’Ayahuasca non è certamente una pozione magica, piuttosto una chiave per aprire il cancello di un sentiero. Il cammino vero e proprio, accompagnato anche dalla comunità del luogo, è fatto di espressione artistica e psicoterapeutica. I giovani partecipanti al progetto trovano il modo di esprimere se stessi, liberi da ogni restrizione, attraverso la scrittura, il ballo, la musica e l’arte.

Vediamo quindi i ragazzi realizzare maschere a cui associare i loro aspetti negativi, danzare senza sosta in grandi cerchi di gioia, piangere a dirotto accompagnati da canti e chitarre. Ognuno di loro compie il proprio percorso, per giungere al nocciolo, a quella frattura che li ha separati dal loro io interiore.

QUELLI CHE SONO GUARITI

Quelli che volevano guarire segue con attenzione il percorso curativo dei ragazzi del Takiwasi, documentandone le pratiche e l’approccio terapeutico. Le interviste ai giovani pazienti, dapprima chiusi e intimoriti dalla loro interiorità, si protraggono fino al momento della loro liberazione.

La liberazione che avviene quando, finalmente, si riesce a vedere con chiarezza la propria sofferenza e la sua radice, nascosta nei risvolti della nostra mente.

Quelli che volevano guarire esplora questa liberazione, riportando le storie di chi si è affidato a un metodo alternativo. La medicina amazzonica, con le sue pratiche e l’uso di sostanze come l’Ayahuasca, si inserisce nel campo più ampio delle terapie del cosiddetto “rinascimento psichedelico”. Il metodo del centro Takiwasi si distingue per la sua alternanza di interno ed esterno, di viaggio interiore e proiezione esterna, attraverso psichedelia ed espressione artistica.

Il documentario ritrae sobriamente questa realtà, dando uno spunto a chi desidera conoscere metodi di guarigione lontani da quelli tradizionali. Un nuovo cammino di guarigione ci viene mostrato dal Takiwasi, attraverso le storie di quelli che, alla fine, sono riusciti a guarire.

Regia: Aurelie Marques e Louis Bidou
Genere: documentario
Paese di produzione: Francia, Perù
Durata: 86”
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Vi ricordiamo che potete visionare in qualsiasi momento il nostro palinsesto nel catalogo pubblico di UAM.TV

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2 comments

  1. È molto interessante. In genere quanto tempo può durare un percorso di questo tipo? Come vengono reintegrati i ragazzi nel mondo comune?
    Grazie 🌷

    1. Grazie Gabriella del tuo commento. Dipende molto dai casi, ogni percorso comunque è personalizzato. Al termine i ragazzi vengo reindirizzati ad altre associazioni in base alle necessità e al luogo in cui vivono.

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