Educazione e insegnamento

Fate, fiabe e dintorni – Giudizio

Buongiorno Uam-Amici!

Oggi vi voglio presentare un nuovo modo di incontrare Mr. Giudizio.

In questo momento storico lo incontriamo più spesso del solito o, semplicemente, si palesa in modo più chiaro e devastante.

Separa di più Mr. Giudizio o la Strega Paura?

Il compito di Mr. Giudizio è separare le persone e tenerle lontane tra loro sottolineando pecche e difetti; è un grande attivatore del distanziamento sociale a cui oggi tutti noi siamo sottoposti grazie a un piccolissimo virus che hanno chiamato Covid 19.

Si è scatenato l’inferno da subito: tutti chiusi in casa, tutti a indossare la mascherina, tutti lontani l’uno dall’altro e a disinfettarsi le mani.

Mr. Giudizio ci sguazza in tutto questo e fa un sacco di danni.

Arriva a gamba tesa e stende tutti!

Lo vedo chiaramente mentre punta il dito contro chi non rispetta fedelmente le regole e frammenta in modo ancora più spietato del solito bene e male.

Bene e male sono già di per sé due categorie che aderiscono perfettamente alla morale e al gruppo di appartenenza da cui proveniamo.

Fin qui nulla di anomalo.

Lui è nato per creare schieramenti a destra e a manca.

Non prende nemmeno in considerazione la via di mezzo: o pro, o contro.

È molto ben nutrito; questo 2020 lo ha ingozzato come un’oca destinata a produrre patè de foie gras in quantità industriale. 

Ai più non importa della sofferenza dell’oca! 

L’unica cosa importante è spalmare quella delizia su una fetta di pane caldo e ben abbrustolito.

La sua alleata Strega Paura completa l’opera: se il giudizio fa emergere le diversità, la paura crea sentimenti di attacco e difesa.

Quando alziamo scudi di difesa, inevitabilmente ci armiamo e giudichiamo ancora di più.

COME NASCE MR. GIUDIZIO?

Il giudizio nasce dai condizionamenti, dal fare propri pensieri di altri, dalla paura per la diversità, da contesti sconosciuti che potrebbero farci uscire dalla nostra zona di comfort.

Quello è un ignorante.

Quella è stupida.

Pinco e Pallino sono omosessuali.

Lei è una complottista e pure negazionista.

Loro non ragionano e bevono tutto ciò che viene detto.

E via dicendo.

Mr. Giudizio non è mai un costruttore di pace; si nutre di guerra psicologica e non aiuta nessuno a vivere sereno.

QUAL È L’UTILITÀ DI MR. GIUDIZIO?

Fata Lia ha scoperto che il giudizio serve a metterci di fronte a uno specchio.

Ci chiede di domandarci cosa vediamo nello specchio. 

Parti di noi che proiettiamo sugli altri – dice.

E aggiunge che molto spesso non ci rendiamo nemmeno conto che mentre puntiamo quel famoso indice contro un altro, ben tre dita della stessa mano sono rivolte verso di noi.

Invita a partire da questa consapevolezza per iniziare a far pace con Mr. Giudizio fino a ringraziarlo per essersi palesato così platealmente.

I CAPELLI VERDI DELLA MIA VICINA DI CASA.

Volutamente prendo in considerazione un caso esagerato, giusto per porre l’attenzione su alcune dinamiche possibili.

Immagino di uscire sul pianerottolo contemporaneamente alla mia vicina di casa per recarmi al lavoro.

Accade spesso di incontrarci al mattino; come sempre le rivolgo uno sguardo, ma questa volta rimango basita: ha i capelli verdi.

Penso sia impazzita di colpo e i miei pensieri si scatenano in una serie più o meno infinita di sentenze: ‘Alla sua età non si può andare in giro con i capelli verdi; mi danno fastidio le ragazzine e i ragazzini, figurati una cinquantenne!

Chissà cosa le passa per la testa! Sarà la menopausa.

Magari ha sbagliato il parrucchiere; in tal caso io gli avrei chiesto i danni.

Ma esce così? Non si vergogna? Ora le dico che se non ha un cappello che possa nasconderli, gliene presto uno dei miei.

La sua famiglia non dice nulla?’

E il dialogo mentale continua a dismisura creando sempre più distanza tra le due parti.

Intanto lei si ammira nello specchio dell’ascensore che non ha mai impiegato tanto tempo per portarci al piano terra!

Mi sorride e osa pronunciare queste parole: ‘Ha visto che bei capelli verdi sfoggio stamattina?’

Vorrei urlarle in faccia tutto ciò che penso, ma mi limito a un semplice: ‘Brava, sta davvero bene, le dona’.

Tra i miei pensieri se ne insinua uno che mi redarguisce dal dire ciò che penso. È maleducazione! Non la inviterò certo più a bere il the del pomeriggio. Mai più.

Finalmente l’ascensore si ferma, le porte si aprono, lei gira a destra e io mi dirigo nella direzione opposta, sperando di non incontrarla più, almeno fin quando avrà quei terribili capelli verdi che mi creano disagio.

Quel gran vociare della mente… costruiamo ponti arcobaleno! 

‘È utile questo vociare?

Non credo’.

Ecco che torna Fata Lia che, dopo essersi consultata con le altre fate che vivono nel Regno di Fatàlia, suggerisce:

‘Se vuoi dare un volto positivo a Mr. Giudizio e fare un bel lavoro verso la riscoperta di alcuni aspetti di te, ti consiglio di porti alcune domande che possano aiutarti a fare chiarezza:

Perché mi dà così fastidio che la mia vicina di casa si tinga i capelli di verde?

Anziché pensare che sia impazzita di colpo, riesco a capire cosa trattiene me dal farlo?

Soffro di paura della critica e lei no? 

È questo che mi infastidisce fino a desiderare di girarmi dall’altra parte e non salutarla più?

Mi torna per caso in mente quando da ragazzina avevo usato l’acqua ossigenata per schiarirmi i capelli e i miei compagni mi prendevano in giro chiamandomi polentina?

Se non insiste affinché anch’io mi tinga i capelli di verde, che fastidio mi dà realmente?

DOVE sento questo disagio nel corpo?

Nello stomaco? In testa? Nelle ginocchia?

Individuato il posto fisico dove si è annidata questa tensione, inizia a respirare profondamente in quel luogo finché non senti la tensione rallentare. Respira ancora finché non sparisce del tutto.

Vedrai che in quel preciso istante Mr. Giudizio avrà fatto spazio alla tranquillità e ti sentirai pronto a sorridere #allasignoracoicapelliverdi.

Ho riportato il macro esempio dettato da Fata Lia giusto per poter accogliere il ruolo che Mr. Giudizio ha nelle vite della maggior parte delle persone e soprattutto per potercene liberare.

Nel momento in cui riesco a comprendere che quel pensiero ostile appartiene a me e si è creato chissà quando, posso custodirlo gelosamente o posso fare spallucce e liberarmene.

Dipende dalla capacità e volontà di ognuno rispettare la libertà altrui.

S-creare ciò che ci coercizza in una posizione statica è un grande atto di liberazione.

W i capelli verdi!

Lasciare andare il giudizio sui capelli verdi consente di sorridere e di vedere anche i lati positivi: il coraggio della persona che li sfoggia con nonchalance, la sua aspirazione a farsi notare perché nessuno la tiene in giusta considerazione, il desiderio di cambiare dopo aver vissuto un dolore grande.

Chissà perché si è fatta tingere i capelli di verde!?!

Questa potrebbe essere l’unica domanda aperta da farti, priva di saette da scagliare e colma solo di curiosità.

Concludo dicendo che i giudizi positivi sono altrettanto temibili: sono macigni che ci portano all’immobilità; tutto ciò che diamo per assodato e funzionale perché ritenuto buono eviterà la messa in discussione e si trasformerà in dogma.

PS: sottolineo che, in nessun caso, si tratterà l’argomento dal punto di vista terapeutico; non è questa la mia professione. Il mio compito è alleggerire i cuori tristi, sciogliere i pensieri lugubri, ridare speranza attraverso strumenti lievi, fatati e anche un po’ autoironici.
La leggerezza salverà il mondo.

Per vedere le puntate precedenti di Fate fiabe e dintorni clicca qui o guarda l’elenco:

  1. Fate , fiabe e dintorni. Inizio

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2 comments

  1. Hai ragione Gabry, i capelli verdi non si possono proprio guardare ! Quelli appena appena blu o violetti invece, che meraviglia ! Ops… 😂😂😂
    E convergo su : occhio anche ai pre-giudizi positivi , uhhh quelli, possono stroncare altrettanto 😳

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