Documentari Impegno e denuncia sociale

Everyday Rebellion: il dissenso pacifico

In un’epoca di crisi economica e politica, che ruolo ha il cittadino nei processi decisionali del suo paese? Che prospettive e finalità ha la disobbedienza civile? Come si può contrastare la repressione di governi autoritari?

Queste sono le domande fondamentali di Everyday Rebellion, un documentario che analizza la storia e i volti dei principali movimenti di protesta degli anni ’10. Quelli nati durante la devastante crisi economica, gli sconvolgimenti politici dei paesi arabi e l’inasprirsi dell’autorità in tutto il mondo.

DA FEMEN A OCCUPY

Attraversando gli ambienti internazionali della disobbedienza civile, Eveyday Rebellion racconta le cause storiche e gli avvenimenti principali che hanno portato alla formazione di movimenti che hanno segnato il dibattito pubblico.

A partire dall’ormai famosissimo, seppur praticamente dissolto, movimento di Occupy Wall Street. Nato come forma di protesta contro le misure di salvataggio delle banche durante la crisi economica del 2008, divenne presto il nome sotto cui si riunirono tanti altri movimenti, accomunati dal bisogno di manifestare il crescente dissenso tra i cittadini.

Il movimento Occupy, il cui periodo di attività segnò per certi versi l’inizio della decade appena passata, è il punto di partenza per raccontare una galassia di proteste. Parliamo del movimento femminista Femen, attivo nei paesi dove le donne e gli omosessuali sono oppressi da un sistema sempre più aggressivo. Parliamo dei movimenti di protesta in Siria, che tentano di discostarsi dalla violenza della guerra civile nell’esprimere la loro contrarietà al regime di Assad.

MANIFESTARE PER UN ALTRO MONDO

Parliamo di gruppi organizzati che in tutto il mondo si impegnano attivamente per cambiare la situazione in cui vivono, sfuggendo alla censura dei governi e all’apatia della vita quotidiana. Raccontandone le storie, intervistandone i portavoce e gli attivisti, mettendo in mostra le tattiche durante le manifestazioni, questo documentario offre una prospettiva che viene evitata dai media mainstream.

Una prospettiva diversa sul mondo che viviamo e su cosa sia necessario fare per migliorarlo. Questo è il principale proposito che gli attivisti di tutto il mondo si pongono, ma che viene spesso oscurato dalle parole di condanna dei leader politici e dalla diffidenza dell’opinione pubblica.

Eppure, rompere questa diffidenza e prevaricare questa censura sono azioni necessarie e impellenti. Di fronte a una crisi mondiale che si aggrava sempre più, dove ci sembra di essere sull’orlo del baratro su tutti i fronti, che cosa possiamo fare?

QUALE RUOLO AL DISSENSO?

Rifuggendo tattiche militariste o azioni aggressive, i movimenti ritratti da Everyday Rebellion si ispirano a un principio di non-violenza. Il che non va di certo confuso con debolezza o mancanza di decisione nell’affermare il proprio messaggio.

Anzi, il principio non-violento si fonda proprio sulla consapevolezza di poter essere ascoltati dal grande pubblico senza suscitare sentimenti di antipatia o rifiuto. Una vera e propria tattica mediatica che ha risultati dimostrabili e che ha spesso suscitato preoccupazione nei centri di potere.

Nel contesto storico che stiamo vivendo, dove le proteste si inaspriscono e la violenza viene scelta come via preferenziale da sempre più movimenti e organizzazioni, riaffermare l’efficacia della protesta pacifica è un gesto importante e necessario.

Everyday Rebellion si propone come documento e manifesto di quella parte di opposizione che rifiuta il moto istintivo e momentaneo della violenza, per adottare quello strutturato e radicale della disobbedienza civile, della ribellione quotidiana a un sistema ingiusto.

Regia: Arash T. Riahi, Arman T. Riahi
Genere: documentario
Anno: 2013
Durata: 118”
Paese di produzione: Austria, Germania, Svizzera, Belgio, Grecia
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