Film

“Molecole” di Andrea Segre apre la 77.Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

E finalmente si comincia!

Cari amici di UAM TV. La 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che d’ora in poi chiamerò più amichevolmente Mostra del Cinema, è finalmente iniziata!

In giro si respira un’ aria un po’ circospetta, siamo tutti molto attenti, le distanze sono rispettate, i posti a sedere sono alternati, uno sì e uno no, nelle sale di proiezione; i biglietti si prenotano solo on line e le mascherine sono sempre su, anche all’aperto. Ma c’è comunque un clima di grande soddisfazione per la ripresa delle attività…. Il cinema che sembrava purtroppo finito, anche lui, in sala di rianimazione, c’è, è vivo e lotta insieme a tutti noi che lo amiamo da sempre!

“Molecole” di Andrea Segre. Il lockdown a Venezia.

E’ stata per me, veneziana, una grande emozione vedere ieri in anteprima, il mediometraggio di “Molecole” di Andrea Segre, uno struggente racconto in prima persona attraverso filmati e la sua voce fuoricampo, dei giorni immediatamente precedenti il lockdown a Venezia.,

locandina film molecole di Andrea Segre

Il regista aveva già programmato per il 20 febbraio 2020 l’inizio delle riprese del suo documentario in cui avrebbe voluto  approfondire le due tematiche principali che affliggevano Venezia prima della pandemia: l’acqua alta e il sovraffollamento dovuto al turismo di massa sempre crescente.

Ma il suo progetto ha dovuto necessariamente prendere un’altra direzione. Ed è diventato la dolorosa e malinconica narrazione di un evento straordinario:  la stupefacente desertificazione di una città ancora ferita dall’ ”acqua granda” del 12 novembre 2019. Il carnevale cancellato, le partenze in massa dei turisti da una città-simbolo di un’Italia vissuta, in quel periodo nefasto, come l’ “appestata” del mondo.

Segre intreccia il racconto di quei giorni con la sua storia personale. Nato a Dolo nel 1976 e cresciuto a Padova da genitori veneziani, compie un viaggio intenso, poetico e immaginario nel suo passato e in quello della sua famiglia,  alla scoperta delle radici in una città che non era mai riuscito a comprendere. E lo fa raccontando in special modo il forte legame con il padre morto troppo presto a causa di un cuore da sempre malato,  rileggendo le lettere trovate nel cassetto dopo la sua morte, rivedendo sfocati filmini in super 8, ed osservando una fotografia allo specchio che li ritrae in un gioco enigmatico di sguardi.  

Molecole di Andrea Segre - Andrea Segre e suo padre

Un ruolo centrale hanno due belle ragazze castane, veneziane , appassionate di voga alla veneta e figlie di regatanti, che accompagnano il regista con la macchina da presa attraverso i canali silenziosi della città. Non ci sono più gondole,  né taxi, né lancioni di turisti, solo vaporetti, e le giovani amiche remano guardandosi attorno stranite, osservando il Canal Grande deserto,  l’impagabile assenza delle onde nel canale della Giudecca e il grande bacino del porto turistico, senza più navi.

Molecole di Andrea Segre - ragazza in barca

Poi Segre si muove nella città  percorrendone  i sestieri,  da  Cannaregio  a San Marco, da Castello alla Giudecca, in compagnia del suo amico soprannominato Caìgo, “nebbia” in veneziano, esperto di laguna e di maree. In giro sono rimasti solo i veneziani come lui. I negozi sono vuoti, mesti, i ristoranti chiusi,  in Piazza San Marco solo alcuni grossi gabbiani che si guardano attoniti.

Racconta Segre: il padre era un fisico e aveva passato la vita a studiare gli elettroni liberi e i loro incontri fortuiti con i loro simili, per cercare di capire cosa governasse queste girandole di materia, queste “molecole” legate da un destino apparentemente già scritto.  Accade lo stesso anche per gli uomini? E’a questa domanda che Segre cerca una risposta nel suo viaggio attraverso le nebbie della laguna, dove si possono intravedere fantasmi e cose non viste, o non più visibili. Come i manichini senza volto delle vetrine ancora illuminate di una Venezia spettrale, ma anche traboccante di un nuovo fascino, libera e maestosa nel suo calmo splendore. 

vetrine con manichini

Un film coinvolgente e a tratti emozionante in una Venezia che finalmente “respira” dopo decenni di sovraffollamento e di calpestio maleducato, ma che allo stesso tempo si interroga, altera, su quale sarà il suo prossimo e incerto destino.

“Mater Lagunae – Il racconto di una Regina fragile”

Ho amato molto questo documentario e credo con forza che Venezia meriti la massima attenzione da parte dell’umanità intera. 

Venezia, città unica, patrimonio mondiale dell’ UNESCO,   sarà oggetto anche di “Mater Lagunae – Il racconto di una Regina fragile”un cortometraggio prodotto da Uam TV per la regia di Tomas Torelli su soggetto di Sebastiano Vianello e Alberto Toso Fei e con le musiche di Giorgio Costantini

Pensiamo che sia  arrivato finalmente il momento di dare vita a questo progetto, soprattutto adesso che siamo alle soglie di un anniversario importante per la nostra amata Regina; nel 2021 infatti Venezia compirà la bellezza di 1600 anni!

Quale regalo migliore possiamo farle se non portare a compimento questo piccolo film dedicato a lei, in cui lei stessa ci parla della sua storia, dei suoi dolori e della sua situazione attuale? Vi terremo dunque aggiornati sulla realizzazione del progetto, che naturalmente potrete vedere al termine sulla piattaforma UAM.TV.

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