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Il Giorno Fuori dal Tempo: un portale tra cicli, un respiro cosmico

  • Rossana Fumarola
  • 25 lug
  • Tempo di lettura: 4 min

Il 25 luglio secondo il Sincronario delle 13 Lune: un invito alla connessione, al perdono e alla creazione consapevole

Giorno fuori dal tempo

Un giorno che non appartiene a nessun tempo


Il 25 luglio è una soglia. Una pausa vibrante, sospesa tra ciò che è stato e ciò che sarà. Non è parte di nessun mese, non rientra in alcuna settimana, e proprio per questo è stato chiamato Giorno Fuori dal Tempo.

Nel Sincronario delle 13 Lune, ispirato alla saggezza ancestrale del Popolo Maya e reso attuale dagli studi di José Argüelles, l’anno si compone di 13 mesi di 28 giorni, per un totale di 364 giorni. Perfetti, armonici, in sintonia con i cicli lunari e solari. Il 25 luglio rappresenta il 365° giorno, ma non si inserisce in questo ordine: è un giorno libero, senza tempo, senza doveri, senza misurazioni.

È un’occasione rara in cui il tempo perde la sua funzione di misura e ritorna a essere ciò che era originariamente: esperienza, ritmo, respiro. È un invito silenzioso a uscire dal tracciato consueto e a riscoprire una dimensione più vera, più intima, più profonda del nostro essere.


Tempo lineare vs tempo naturale


Nel mondo moderno il tempo è diventato una merce. Si vende, si compra, si spreca. Ma nella sua essenza originaria il tempo è ciclico, organico, sacro. È il battito del cuore della Terra, l’onda delle stagioni, il fluire dei giorni che non rincorrono un traguardo ma celebrano l’eterna danza della vita.

Il Sincronario delle 13 Lune ci invita a uscire dal tempo lineare, quello fatto di numeri, scadenze, corse, per ritrovare il tempo naturale, quello che pulsa nei nostri corpi, nella Luna, nelle piante, nei sogni.

Il Giorno Fuori dal Tempo è come una crepa nella parete del tempo meccanico: un varco di possibilità, uno spazio per sentire che non siamo macchine ma esseri vivi in un cosmo vivo.

In quel giorno, il tempo non ci incalza: ci accoglie.

Non ci chiede di fare, ma di essere.

Non ci misura, ma ci osserva.


Un giorno di celebrazione e rilascio


Molti lo vivono come una giornata di vacanza, ma in realtà è molto più di un semplice giorno di riposo. È un giorno rituale, in cui si celebra il cammino fatto e si prepara il terreno per ciò che verrà.

È un momento di riflessione sincera, in cui guardare con amore ai propri passi, anche quelli incerti, anche quelli che hanno lasciato ferite.

Il 25 luglio ci invita a rilasciare il peso del passato, le emozioni stagnanti, i pensieri ripetitivi che ci tengono imprigionati. È il giorno in cui possiamo perdonare e perdonarci, facendo pace con tutto ciò che è accaduto.

È un tempo di trasformazione silenziosa, di purificazione profonda. Possiamo accendere una candela, scrivere una lettera, camminare in riva al mare, piangere, ridere, danzare. Tutto ciò che nasce da un’intenzione pura, in questo giorno, diventa atto sacro.


Un momento collettivo di guarigione


In molte parti del mondo, il Giorno Fuori dal Tempo è celebrato con cerimonie collettive, raduni di meditazione, incontri artistici e spirituali. Ci si ritrova nei parchi, nei templi, nelle piazze, sotto le stelle. Si canta, si suona, si prega, si condivide.

È un giorno che unisce i cuori al di là delle religioni, delle culture, dei confini. È un canto universale che vibra sulla nota dell’anima.

Questo giorno è anche un’occasione per sintonizzarci con la Terra, con la sua saggezza antica, con il suo battito invisibile.

Ci ricorda che non siamo soli, che la nostra evoluzione personale è intrecciata con quella collettiva, che ogni atto d’amore che compiamo nutre il campo globale.

Celebrare il Giorno Fuori dal Tempo è un modo per riconnettersi.

Con se stessi.

Con gli altri.

Con l’intero universo.


Dal 26 luglio, un nuovo ciclo


Il giorno seguente, il 26 luglio, secondo il Sincronario galattico, ha inizio il nuovo Anello Solare. È un nuovo inizio, un nuovo giro di spirale.

Ma ciò che accadrà nel nuovo anno dipende, in parte, da ciò che scegliamo nel Giorno Fuori dal Tempo. Le intenzioni che seminiamo, i pensieri che coltiviamo, i desideri che esprimiamo… sono come semi cosmici. Germoglieranno nel tempo che verrà.

Per questo il 25 luglio è un giorno potente. È il cuore tra due battiti, il silenzio tra due parole, lo spazio tra due respiri. E in quello spazio possiamo riscrivere la nostra storia. Possiamo scegliere chi vogliamo diventare, come vogliamo amare, quale vibrazione vogliamo offrire al mondo.


Perché celebrare questo giorno oggi


Oggi più che mai abbiamo bisogno di ritornare al sacro. Di ridare senso ai nostri giorni. Di spezzare il ritmo frenetico che ci aliena e ci consuma.

Celebrare il Giorno Fuori dal Tempo è un gesto semplice ma rivoluzionario.

È dire no alla fretta.

È dire  alla presenza.

È onorare la vita come espressione artistica.

In un mondo che misura tutto in termini di efficienza e profitto, affermare che il tempo è arte è una dichiarazione di libertà.

È un modo per ricordarci che ogni istante può essere un capolavoro, se vissuto con consapevolezza.


Citazione d'autore

“La vita non si misura in minuti, ma in momenti di connessione.”

José Argüelles

Consiglio consapevole

Il 25 luglio, prova a spegnere l’orologio e accendere l’intuizione.

Ritagliati uno spazio di silenzio, cammina nella natura, scrivi un’intenzione, accendi un incenso, ascolta musica che ti apre il cuore.

Non fare niente per dovere.

Fai ciò che ti risuona dentro.

Anche il semplice atto di respirare con gratitudine può trasformarsi in un atto sacro.

E ricordati: Il tempo non è denaro. Il tempo è vita. Il tempo è arte. E tu sei arte che respira nel tempo.


1 commento

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stefania ronchese
stefania ronchese
26 lug
Valutazione 5 stelle su 5.

Piccole riconciliazioni con i pensieri automatici, perdono e rilascio di tensioni pregresse. Accoglienza del momento cosi com’e’. Anche se oggi è gia’ il 26. Ed è solo l’inizio.

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