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José Argüelles: il visionario del Tempo Naturale

  • Immagine del redattore: Redazione UAM.TV
    Redazione UAM.TV
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Dal Sincronario delle 13 Lune al Giorno Fuori dal Tempo: il messaggio per un'umanità in cerca di armonia

José Argüelles: il visionario del Tempo Naturale

Nel nostro articolo di ieri abbiamo parlato di Uayeb, i cinque giorni di purificazione che precedono il Giorno Fuori dal Tempo secondo il Sincronario delle 13 Lune. Oggi approfondiamo la figura dell’uomo che più di ogni altro ha portato questa conoscenza nella nostra epoca: José Argüelles. Visionario, artista e studioso delle antiche civiltà, è stato lui a indicarci una via per uscire dalla tirannia del tempo meccanico e riscoprire il tempo come arte, in sintonia con la natura e con il cosmo.


Riscoprire il tempo come arte e sacralità, non come tiranno


In un mondo ossessionato dall’orologio, dove ogni secondo sembra un debito da pagare, José Argüelles ha avuto il coraggio di ricordarci che il tempo non è denaro. Il tempo è arte.

Pittore, storico dell’arte, studioso delle civiltà precolombiane e profeta contemporaneo, Argüelles ha dedicato la sua vita a un messaggio potente e controcorrente: viviamo fuori sincrono con la natura, e per ritrovare armonia dobbiamo cambiare il nostro modo di percepire il tempo.


Un richiamo dalle stelle… e dagli antichi Maya


Nel 1987, José Argüelles fu tra i principali promotori della Convergenza Armonica, un evento globale che radunò milioni di persone in meditazione sincronizzata per accompagnare un cambiamento vibrazionale del pianeta. Ma il suo contributo più duraturo è il Sincronario delle 13 lune di 28 giorni, ispirato alla saggezza cosmologica dei Maya e alle leggi del tempo naturale.

A differenza del calendario gregoriano, che frammenta il tempo e ci disconnette dai cicli cosmici, il Sincronario proposto da Argüelles è armonico, ciclico e coerente con i ritmi della natura e della Luna. È un invito non solo a “tenere il tempo”, ma a vivere nel tempo in modo consapevole, creativo e spirituale.


Intervista immaginaria a José Argüelles


Immagina una stanza senza orologio. Una finestra spalancata sul cielo, un cristallo che rifrange i colori del giorno. José Argüelles è seduto con le mani intrecciate sulle ginocchia, lo sguardo lieve come chi conosce altri ritmi.


UAM.TV: Maestro, perché dovremmo abbandonare il calendario gregoriano?


José Argüelles: Perché non ci appartiene. È uno strumento di controllo, non di connessione. È come una musica che non segue alcun ritmo naturale: ti obbliga a danzare fuori tempo, e finisci per dimenticare chi sei. Il calendario gregoriano è il codice della disarmonia.


UAM.TV: E cosa accade quando iniziamo a vivere secondo il Sincronario delle 13 Lune?


José Argüelles: Inizi a sentire. Inizi a vedere. Il tempo smette di essere una linea e diventa un cerchio. Ogni giorno ha un'energia, un colore, un simbolo. È come un'opera d’arte che si dispiega, e tu non sei più uno spettatore: sei il creatore.


UAM.TV: Lei ha parlato di una “frequenza del tempo” sbagliata. Può spiegarci meglio?


José Argüelles: Viviamo nella frequenza 12:60, quella della frenesia, della produttività cieca, della disconnessione. Ma il tempo naturale vibra a 13:20.

13 lune, 20 energie solari. È la frequenza dell’universo, dei cicli biologici, dei sogni. Cambiare frequenza significa cambiare destino.


UAM.TV: E cosa ci direbbe oggi, in questo periodo di transizione?


José Argüelles (sorride): Lasciatevi purificare dal silenzio. I giorni di Uayeb sono un portale: non cercate risposte, ma disponetevi all’ascolto. Il 25 luglio, il Giorno Fuori dal Tempo, è un'opportunità per azzerare la mente e rientrare nel cuore. Non siate schiavi delle lancette. Siate amanti del tempo.


Il Tempo come Frequenza


Secondo Argüelles, l’umanità è prigioniera di una frequenza artificiale del tempo: 12:60, dettata da un calendario irregolare (12 mesi) e un orologio meccanico (60 minuti). Questa frequenza ci allontana dalla natura e genera stress, conflitti, disarmonia.

Il suo messaggio? Esiste un’altra frequenza: 13:20, quella naturale, biologica, galattica. È la frequenza del Sincronario della Pace, dove ogni giorno è un’opera d’arte e ogni ciclo lunare è un’opportunità per rinascere.


Dal 23 al 25 luglio: il ponte tra due mondi


Il 25 luglio, secondo il Sincronario, è il Giorno Fuori dal Tempo. Ma già nei giorni precedenti, noti come Uayeb, entriamo in un territorio sottile, uno spazio di transizione. Parlare oggi di José Argüelles, a cavallo tra il 22 e il 25 luglio, significa onorare colui che ci ha lasciato una mappa per attraversare questo portale con consapevolezza.

E forse, come ci ricorda lui stesso, “la vera rivoluzione è cambiare il calendario. Perché chi controlla il tempo, controlla la mente”.


Una visione oltre il tempo


José Argüelles non è solo un teorico o uno studioso: è un artista del tempo, un ponte tra la scienza galattica e la saggezza ancestrale, un sognatore radicale che ci ha lasciato in eredità una visione poetica del tempo come danza cosmica, e non come catena.

Il suo lascito oggi è più attuale che mai: imparare a seguire i cicli della natura, ascoltare il ritmo interiore, vivere ogni giorno come un atto creativo.

Come avrebbe detto lui: “Non aspettare che il mondo cambi. Cambia tu la frequenza, e il mondo ti seguirà.”


Citazione d'autore

“Chi possiede il tuo tempo, possiede la tua mente. Possiedi il tuo tempo e conoscerai te stesso.”

José Argüelles

Consiglio consapevole

In questi giorni speciali, spegni l’orologio e accendi la tua attenzione. Guarda il cielo, ascolta il tuo battito, respira profondamente. Lascia che il tempo diventi una danza interiore, non una corsa esterna. Solo chi sa fermarsi davvero, può iniziare un nuovo cammino.


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