The day after. Come tornare umani dopo gli eccessi di Ferragosto
- Redazione UAM.TV
- 16 minuti fa
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Guida semiseria alla sopravvivenza tra frigoriferi pieni e fegati stanchi

Introduzione: dal pranzo di ieri al risveglio di oggi
Ieri, nel nostro articolo dedicato a Ferragosto, abbiamo raccontato storia, tradizioni e piatti tipici di questa festa tutta italiana, dalle legioni di Augusto alle grigliate in spiaggia, passando per le tavolate chilometriche del Novecento.
Oggi, invece, ci occupiamo di un capitolo meno celebrato ma altrettanto universale: il 16 agosto, il giorno dopo.
Questo articolo parte con un tono ironico, per accompagnare il risveglio ancora lento e pesante, strappare qualche sorriso e stemperare la pigrizia di fine festa. Poi, passo passo, arriveremo ai consigli concreti per recuperare corpo e mente dopo l’abbondanza di ieri, perché il Ferragosto è gioia, ma la sua “coda” va affrontata con un po’ di attenzione.
Il silenzio dopo la tempesta
Il 16 agosto non è una data. È un’eco.
È quel momento sospeso in cui la realtà ti chiede il conto di ciò che hai fatto il giorno prima. Ti svegli, o meglio, riemergi da un sonno confuso, e la prima sensazione è quella di avere ancora in bocca un retrogusto di grigliata e melone.
La casa è silenziosa, ma non il tuo stomaco, che sembra un vecchio frigorifero: borbotta, vibra, protesta. Il pavimento è un campo minato di bicchieri mezzi pieni, bottiglie vuote e resti di anguria in cerca di una fine dignitosa.
La colpa collettiva
Ferragosto non è stato uguale per tutti, ma ha lasciato ovunque lo stesso risultato: un popolo gonfio, abbronzato a chiazze, e leggermente pentito.
Al Nord si è brindato con il prosecco sulle alture, tra polente e vitello tonnato.
Al Centro ci si è illusi di stare leggeri con panzanella e pappa al pomodoro, salvo poi crollare vittime della grigliata mista.
Al Sud, come sempre, si è esagerato: mare, sole, spaghetti alle vongole, parmigiana, pesce spada, cassata e granite a ripetizione.
Un rito collettivo, un trionfo gastronomico che, puntuale, si trasforma il giorno dopo in un lento pellegrinaggio verso frigorifero e divano.
Il grande bluff della “giornata in spiaggia”
C’è chi ieri ha passato Ferragosto in riva al mare. Oggi quelle stesse persone si aggirano per casa con il colorito di un’aragosta e la velocità di un bradipo.
Il sole di agosto, unito alla digestione interminabile e a qualche bicchiere di troppo, ha trasformato l’uscita in un’avventura epica, con conseguenze che oggi si pagano in mal di testa e pelle che tira.
Il frigorifero della verità
Il momento più drammatico del 16 agosto è aprire il frigo.
Ti aspetti insalata e acqua fresca, ma quello che trovi sono avanzi del giorno prima: teglie di pasta al forno, vassoi di melanzane ripiene, pezzi di focaccia, dolci e bottiglie “che tanto non si buttano via”.
È il frigorifero che ti tenta, che sussurra: “Dai, finisci quello che hai iniziato”. E tu sai che non dovresti, ma tu "sai resistere a tutto... tranne che alle tentazioni". (cit.)
Il “Day After” Ferragosto – Consigli seri per sopravvivere
Scherzi a parte, il 16 agosto è davvero un giorno in cui conviene dare tregua al corpo. La digestione di un pranzo o cena di Ferragosto può essere impegnativa, soprattutto se accompagnata da vino, birra o liquori. Ecco quindi alcune indicazioni concrete per aiutare il corpo a recuperare.
1. Idratazione, prima di tutto
Bere molta acqua (almeno 2 litri) distribuiti durante la giornata.
Aggiungere qualche fettina di limone o cetriolo per un effetto depurativo e rinfrescante.
Le tisane di finocchio, tarassaco o menta possono aiutare la digestione e ridurre il gonfiore.
2. Colazione leggera e funzionale
Evitare cappuccino e brioche.
Preferire frutta fresca ricca di acqua (ananas, melone, kiwi) o uno yogurt bianco con mirtilli.
Un tè verde leggero può aiutare a stimolare il metabolismo e depurare.
3. Pranzo e cena “di recupero”
Optare per piatti semplici e leggeri: vellutate di verdure, insalate miste, pesce bianco al vapore o petto di pollo alla piastra.
Condimenti minimi, poco sale e olio extravergine d’oliva a crudo.
Ridurre drasticamente pane, pasta e dolci per dare tregua a stomaco e pancreas.
4. Dopo l’alcol: depurare il fegato
Evitare assolutamente altre bevande alcoliche per almeno 24 ore.
Integrare con cibi ricchi di antiossidanti e clorofilla, come spinaci, cavolo nero, rucola.
L’acqua tiepida con limone al mattino stimola la funzione epatica.
5. Movimento e ossigeno
Anche se la tentazione è restare distesi, una camminata leggera di 30 minuti aiuta la circolazione e la digestione.
Se possibile, fare stretching o yoga per favorire il drenaggio e ridurre la sensazione di pesantezza.
Conclusione: l’arte di “spegnere” per ripartire
Il 16 agosto è un invito a rallentare, ascoltare il corpo e lasciargli fare il suo lavoro di recupero. Non è un giorno per grandi imprese culinarie, ma per la semplicità, l’acqua fresca e il respiro profondo. Ferragosto è un’onda, il 16 è la risacca: lasciamola scorrere, così da poter tornare presto a navigare leggeri.
Citazione d’autore
"Chi non sa quando fermarsi, non sa quando ricominciare."
Proverbio popolare italiano
Consiglio consapevole
Dopo un giorno di eccessi, non serve punirsi con digiuni estremi o allenamenti punitivi. Il vero segreto è la moderazione: dare spazio al corpo di recuperare con idratazione, cibi freschi e movimento dolce. Così il ricordo del Ferragosto resterà una festa, non un peso.
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