Il Solstizio d’Estate: oggi la luce ci attraversa
- Redazione UAM.TV
- 11 ore fa
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Il 21 giugno 2025, alle 04:42, il Sole ha toccato il suo punto più alto nel cielo. È iniziato il giorno più lungo dell’anno: un invito a rallentare, ringraziare e riscoprire la nostra luce interiore.

Un giorno speciale, già cominciato
Quando leggi queste parole, il solstizio d’estate è già avvenuto. È successo questa mattina presto, alle 04:42, mentre la maggior parte del mondo dormiva. Eppure — come ogni nascita — ha lasciato un’eco nel giorno che ora hai davanti. È cominciato il giorno più lungo dell’anno, una soglia tra mondi, un’apertura che ci chiede di accoglierci.
Il sole, in questo preciso momento, sta disegnando sul mondo la sua traiettoria più ampia, la sua danza più generosa. Oggi, ovunque tu sia, puoi fermarti per qualche istante e sentire: c’è una qualità diversa nell’aria, una sospensione. È la luce al suo culmine, ma anche il primo passo verso il suo ritorno all’interiorità.
Accorgersene, anche solo per un attimo, può cambiare il nostro modo di vivere l’intera giornata.
La memoria dei popoli antichi
I nostri antenati non avevano calendari digitali, ma sapevano osservare il cielo. Il solstizio era un punto cardinale nella loro vita interiore e collettiva. In questo giorno accendevano fuochi, tracciavano cerchi, danzavano, digiunavano, pregavano. Non lo facevano per superstizione, ma per riconoscere una verità cosmica: siamo parte di un ritmo più grande.
Stonehenge è ancora lì, a raccontarcelo. Così come lo sono le feste nordiche di mezza estate, i rituali andini in onore del Sole, le erbe raccolte a Litha, le preghiere dei druidi. Ovunque, il culmine della luce era vissuto come un incontro tra Terra e Cielo. E quel linguaggio antico, oggi, ci chiama ancora. Anche in mezzo alle città. Anche con le scarpe ai piedi.
Possiamo riaprire quel dialogo. Possiamo ricordare. E ringraziare.
Un’energia che pulsa anche dentro di noi
Oggi il Sole è fuori di noi, nel cielo. Ma è anche dentro di noi, in ogni battito del cuore, in ogni idea, in ogni sogno che ci anima. Oggi, la domanda che possiamo farci è semplice ma potente: dove sto portando la mia luce?Come la uso? La nascondo? La dono? La coltivo?
Il solstizio ci invita ad ascoltare. A notare cosa sta fiorendo nella nostra vita. A riconoscere ciò che è maturato nei mesi passati e che ora può essere offerto al mondo. Non per dovere, ma per amore. Per gratitudine.
Siamo abituati a fare, produrre, correre. Ma oggi, proprio oggi, il cosmo ci dà un altro segnale: fermarsi è sacro. Respirare è sacro. Dire grazie è sacro. E scegliere di lasciar entrare la luce è una forma di cura. Per noi. Per il pianeta.
Siamo sulla vetta dell’anno
Immagina l’anno come una grande montagna. Oggi siamo in cima. Possiamo guardare il sentiero percorso e intravedere la discesa che ci attende. È un momento di visione chiara, in cui l’anima può fare ordine.
La luce esteriore è al massimo: è proprio il momento in cui possiamo prendere decisioni interiori. Quali fatiche voglio deporre?Quali doni sento pronti per essere condivisi? Quali zone d’ombra sono pronte ad essere illuminate?
Oggi è anche il tempo perfetto per piantare un’intenzione. Una sola. Pura. E lasciarla germogliare nei mesi che verranno, mentre la luce lentamente si ritira e ci guida verso l’autunno.
Bastano piccoli gesti per onorare la bellezza
Non è necessario organizzare cerimonie complesse. Basta un gesto semplice, fatto con presenza. Un bagno di sole. Una camminata silenziosa. Un abbraccio. Un bicchiere d’acqua bevuto con consapevolezza.Basta svegliarsi, adesso, e dire: oggi è sacro. Perché ogni giorno può esserlo. Ma oggi è un invito esplicito.
Accogli la luce. Lasciala passare. Falla risuonare dentro di te.
Citazione d’autore
“Il Sole non si ferma mai. Siamo noi che dobbiamo imparare a camminare con lui.”
Rainer Maria Rilke
Consiglio consapevole
Prenditi un momento oggi per onorare questo solstizio. Stacca da ogni distrazione. Chiudi gli occhi. Senti la luce sulle mani, sulle spalle, nel petto.Ripeti dentro di te: sono parte della danza del cosmo.E poi — semplicemente — vivi, come se ogni passo fosse una preghiera di luce.
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