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Roald Dahl e la rivoluzione dell’immaginazione

  • Immagine del redattore: Redazione UAM.TV
    Redazione UAM.TV
  • 14 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Un artista che ci invita a sognare consapevolmente

Roald Dahl e la rivoluzione dell’immaginazione

Il 13 settembre 1916 nasceva Roald Dahl, uno degli scrittori più amati e letti del Novecento. Le sue storie hanno fatto sognare intere generazioni, trasportando i lettori in mondi popolati da giganti buoni, bambine geniali e fabbriche di cioccolato dove ogni cosa è possibile. Eppure, ridurre Dahl a un autore di fiabe per bambini sarebbe ingiusto. I suoi libri non sono semplici racconti di fantasia: sono manifesti poetici che contengono, sotto forma di gioco e immaginazione, una critica sociale lucida e una visione profonda dell’essere umano.

Roald Dahl aveva un dono raro: sapeva parlare ai piccoli con la stessa intensità con cui metteva in crisi gli adulti. Nei suoi personaggi fragili e apparentemente indifesi – Matilde, Charlie, James – si nasconde un’energia rivoluzionaria. Bambini che non si arrendono davanti alla crudeltà, che affrontano adulti autoritari e sistemi ingiusti, e che riescono a trasformare la realtà con coraggio e fantasia. Dahl ci ricorda così che il vero cambiamento nasce dal basso, dalle persone più semplici, da chi ha ancora la capacità di guardare con occhi limpidi.


L’immaginazione come forza trasformativa


Nei mondi di Dahl la magia non è mai un trucco superficiale: è la manifestazione della forza creativa dell’immaginazione. Il GGG non è solo un gigante buono, ma il simbolo della possibilità di un’alleanza tra il diverso e l’umano, tra il sogno e la realtà. James e la pesca gigante non è solo una fiaba surreale, ma il viaggio iniziatico di un bambino che impara a credere in sé stesso. La fabbrica di cioccolato non è solo un sogno di abbondanza, ma una denuncia sottile contro l’avidità e il conformismo, e allo stesso tempo un invito a scegliere la genuinità della semplicità.

Questo messaggio risuona con forza nelle tematiche di UAM.TV: se vogliamo costruire un mondo nuovo, dobbiamo prima saperlo immaginare. Non c’è cambiamento senza visione, non c’è rivoluzione senza la capacità di vedere oltre ciò che ci viene imposto come “unica realtà possibile”. L’immaginazione non è evasione, è resistenza consapevole.


La critica al potere e alle ingiustizie


Uno dei fili conduttori nell’opera di Dahl è la sua critica verso l’autorità cieca, il potere oppressivo e i meccanismi di omologazione. Pensa alla signorina Trinciabue in Matilde: un personaggio grottesco che incarna la violenza di un sistema educativo autoritario e punitivo. O agli adulti avidi e viziati che popolano La fabbrica di cioccolato, dove solo Charlie, il più umile e il più puro, dimostra di avere la forza per ereditare il sogno.

Questi personaggi non sono semplici caricature: sono specchi deformanti che ci costringono a riflettere sulla nostra società. Dahl, con ironia e fantasia, ci ricorda che ogni sistema basato sulla paura, sull’avidità e sull’abuso di potere prima o poi crolla. La vera forza sta in chi conserva cuore, immaginazione e senso di giustizia.


La meraviglia come via di consapevolezza


Un altro elemento centrale nell’opera di Dahl è il richiamo costante alla meraviglia. I suoi mondi sono surreali, visionari, spesso eccessivi: una pesca gigante che vola nei cieli, una fabbrica che sfida le leggi della fisica, un gigante che cattura i sogni con un retino. Dietro a queste invenzioni, c’è un messaggio: la meraviglia è una via per risvegliarsi.

Viviamo spesso anestetizzati, distratti, convinti che tutto sia già noto. Dahl ci scuote e ci ricorda che la vita, se osservata con occhi nuovi, è piena di sorprese. È lo stesso invito che troviamo in molti contenuti di UAM.TV, dai documentari sulla natura e sull’universo, alle riflessioni spirituali che ci aiutano a recuperare lo stupore come porta verso la consapevolezza.


Empatia e giustizia: la voce dei più fragili


Dahl non ha mai avuto paura di raccontare il dolore, la solitudine, l’ingiustizia. Nei suoi libri i protagonisti sono spesso bambini poveri, emarginati, maltrattati. Ma sono proprio loro, con la loro capacità di sognare e di credere, a vincere. È una lezione universale: l’empatia e la giustizia non sono concetti astratti, ma scelte quotidiane che richiedono coraggio.

Per questo possiamo dire che Dahl parlava anche agli adulti: ci invitava a riscoprire quella parte di noi che non si arrende al cinismo, che non accetta l’ingiustizia come inevitabile, che continua a credere nella possibilità di cambiare.


Una rivoluzione silenziosa


Oggi ricordiamo Roald Dahl non solo come scrittore di favole straordinarie, ma come maestro di immaginazione consapevole. Nei suoi mondi bizzarri e poetici si nasconde un invito alla rivoluzione più autentica: quella che nasce dentro di noi, quando scegliamo di non arrenderci, di credere nei sogni e di trasformare la realtà con la forza della creatività.


Citazione d’autore

“Chi non crede nella magia non la troverà mai.”

Roald Dahl

Consiglio consapevole

Oggi prenditi qualche minuto per fermarti e immaginare senza limiti. Visualizza un mondo in cui le tue aspirazioni più profonde siano realtà. Scrivilo, disegnalo, raccontalo a qualcuno. L’immaginazione è il primo atto creativo che apre la strada al cambiamento concreto.


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