L’Islanda ha sperimentato la settimana lavorativa di quattro giorni: ecco i risultati
- uam.tv
- 9 lug 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Dopo un periodo di prova di 4 anni, l’Islanda ha finalmente reso pubblici i risultati del suo esperimento con la settimana lavorativa ridotta. I ricercatori parlano di un “successo travolgente”!
Circa 2500 dipendenti hanno preso parte a questo progetto a partire dal 2015 al 2019, passando a un orario settimanale ridotto: invece di lavorare 40 ore in una settimana di 5 giorni, i lavoratori sono passati a un totale di 35 ore divise in 4 giorni.
Molti hanno svolto mansioni divise in turni, altri hanno svolto i loro incarichi secondo modelli di lavoro più tradizionali.
Ma il risultato sorprendente è che tutti i partecipanti hanno riferito di un aumento del loro benessere personale e di un livello ridotto di stress.
Un esperimento contro sfruttamento e burnout
La diminuzione dello stress percepito dai dipendenti è stato accolto positivamente da tutti. I partecipanti del progetto hanno riferito di sentirsi più positivi e motivati anche sul posto di lavoro, portando a una riduzione dei fenomeni di crollo psicologico, come il burnout.
La tutela del benessere psicofisico è una delle principali motivazioni per portare avanti esperimenti di questo tipo: anche la Spagna ha deciso che intraprenderà un percorso simile. Inoltre, i benefici della settimana lavorativa di 4 giorni non si limitano a quelli mentali: infatti, anche la Gran Bretagna farà questo esperimento, per provare a ridurre la disoccupazione post-COVID.
E se i vantaggi dei lavoratori non bastassero, lo studio condotto dall’Islanda ha anche rilevato che un lavoro ridotto comporta una quantità di emissioni di CO2 minore.
Ma quali sono le conseguenze sulla produttività?
Il report fatto da ALDA (Association for Democracy and Sustainability) parla chiaro: la produttività dei dipendenti non ha risentito in alcun modo della riduzione dell’orario di lavoro. Anzi, in molti casi si è addirittura visto un incremento.
Questo perché le tempistiche più concentrate hanno portato le persone a ottimizzare i loro posti di lavoro. Un esempio sono le riunioni di lavoro, diventate più brevi ed efficienti per non rubare tempo prezioso.
In definitiva, la riduzione del lavoro ha portato a creare un tempo di maggiore qualità, dove il dipendente ha tempo per dedicarsi alla sua vita personale e sociale, senza danneggiare la sua produttività e creando un ambiente di lavoro più disteso e produttivo.
Un futuro di 4 giorni lavorativi?
L’esperimento islandese si è concluso nel 2019 e finalmente abbiamo visto i risultati. Presto anche Spagna e Gran Bretagna inizieranno la loro fase sperimentale.
Ancora timida la situazione in Italia, dove il discorso sulla riduzione della settimana lavorativa rimane ancora di nicchia e soffocato dal ben più assordante dibattito sullo smart working.
Forse una volta visti i risultati nel resto dell’Europa, ci sentiremo abbastanza coraggiosi da tentare questo fantastico balzo in avanti per tutelare il nostro benessere e la nostra salute mentale.
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