Il corpo che parla: riscoprire la sessualità come linguaggio dell’anima
- Redazione UAM.TV
- 2 giorni fa
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Ascoltare il corpo per ritrovare sé stesse

Viviamo in un’epoca che parla continuamente di corpi, ma raramente li ascolta.
Ci insegnano a mostrarli, a giudicarli, a correggerli, ma quasi mai a comprenderli.
Il corpo, con i suoi tremiti, le sue pause e i suoi silenzi, non è solo materia: è linguaggio. È la forma che la vita sceglie per rivelarci chi siamo.
Ascoltare il corpo significa tornare a una lingua antica e personale, fatta di intuizioni, di battiti e di respiro. È un dialogo intimo che non ha bisogno di traduzioni, solo di presenza.
E quando iniziamo ad ascoltarlo, scopriamo che la consapevolezza non nasce nella mente, ma nella pelle.
Vergogna e libertà: due estremi dello stesso sguardo
La sessualità femminile è ancora, troppo spesso, un territorio da reclamare.
Tra pudore imposto e desiderio represso, tra ruoli e aspettative, il corpo della donna è diventato il campo di battaglia di una cultura che lo ha raccontato senza mai chiedergli di parlare.
Ma la libertà non si conquista esibendo: si conquista comprendendo.
Quando una donna guarda se stessa con occhi nuovi, smette di essere un’immagine e diventa presenza.
La vergogna si scioglie, e al suo posto nasce un potere silenzioso: quello di abitare pienamente il proprio corpo, senza doverlo giustificare.
Il desiderio come verità
Desiderare è un atto sacro.
Non ha nulla a che vedere con il possesso, ma con la vita stessa che si espande. Ogni desiderio è una finestra aperta sull’anima, un movimento verso qualcosa che ci manca, e che riconosciamo come parte di noi.
La cultura dominante ci ha insegnato a temere il desiderio, come se fosse una forza da domare. Ma il desiderio, se ascoltato, diventa bussola: ci indica la direzione del nostro essere autentico, e ci insegna a camminare verso la pienezza, non verso il giudizio.
Il corpo come territorio sacro
Guardarsi davvero non significa misurarsi o giudicarsi, ma accogliersi.
Accettare le pieghe, le cicatrici, i respiri irregolari: ogni segno del corpo è una parola di una lingua che ci appartiene. E quella lingua, se impariamo ad ascoltarla, diventa preghiera.
Il corpo non è un nemico da addomesticare, ma un alleato da comprendere.
È la nostra prima casa e la nostra ultima verità.
Il coraggio di dire “io sono”
Nel catalogo di UAM.TV è disponibile Venus, un documentario che affronta con rara sensibilità questi temi universali.
In un mondo in cui la sessualità femminile è ancora avvolta da tabù, aspettative sociali e silenzi, il film dà voce a un gruppo di giovani donne danesi che, con coraggio e vulnerabilità, raccontano la propria intimità.
Attraverso dialoghi sinceri e domande provocatorie — “Quando ti senti più attraente?”, “Quando ti senti a pezzi?” — il film scava nel cuore delle emozioni legate al corpo, al desiderio e all'identità.
Venus è una riflessione potente su cosa significhi essere donna oggi, tra pressioni culturali, sogni di maternità, paure, piacere e autodeterminazione.
Ogni intervista è un atto di liberazione, un invito a riscoprire la propria voce, anche quando è spezzata.
Il documentario si chiude con un omaggio collettivo: “Creato insieme a tutte le donne coraggiose.”
Non è solo una dedica. È un manifesto.
Citazione d’autore
“Ero ancora la stessa di sempre. Solo che ora lo sapevo.”
Virginia Woolf
Consiglio consapevole
Ogni volta che ti senti in conflitto con il tuo corpo, chiudi gli occhi e ringrazialo.
Ringrazialo per averti portato fin qui, per averti fatto amare, cadere, desiderare, rinascere.
È la tua verità incarnata, la tua storia che respira. Non ti tradisce: ti parla.
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