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Ho’oponopono. La via della riconciliazione interiore

  • Immagine del redattore: Redazione UAM.TV
    Redazione UAM.TV
  • 30 ago
  • Tempo di lettura: 3 min

Ritrovare armonia attraverso perdono, gratitudine e amore

Ho’oponopono. La via della riconciliazione interiore

Viviamo in un mondo in cui conflitti, tensioni e disarmonie sembrano moltiplicarsi ogni giorno. Ma esiste una pratica antica che ci invita a guardare dentro di noi e a rimettere ordine laddove percepiamo caos. Si chiama Ho’oponopono, e viene dalle isole Hawaii, terre in cui la spiritualità è intrecciata con la natura, l’oceano e il senso profondo della comunità.

Il termine può essere tradotto come “mettere le cose al posto giusto” o “ristabilire l’armonia”. È un invito semplice ma radicale: riconoscere che ogni disarmonia esterna nasce da una disarmonia interiore, e che la vera guarigione parte da noi stessi.


Una saggezza che viene dal mare


Gli hawaiani hanno sempre vissuto in stretta connessione con il mare, con le onde che tutto accolgono e tutto trasformano. Questa immagine è al centro di Ho’oponopono: come l’oceano lava e purifica le rive, così la pratica ci insegna a lasciare andare i rancori e a purificare la mente e il cuore.

Tradizionalmente, Ho’oponopono era un rito collettivo, guidato dai kahuna, i saggi guaritori. Ogni volta che un conflitto turbava la famiglia o la comunità, ci si riuniva per portare a galla emozioni, parole non dette, sofferenze. Non per trovare colpevoli, ma per cercare insieme la verità, riconciliarsi e sciogliere i nodi.


Dal rito collettivo alla pratica personale


Col tempo, Ho’oponopono ha assunto una dimensione più intima e individuale. Grazie all’opera di Morrnah Simeona, una kahuna vissuta nel Novecento, la pratica è stata tradotta in una forma universale e accessibile a tutti. Non più solo rito comunitario, ma disciplina personale, capace di accompagnarci ogni giorno.

Simeona insegnava che siamo responsabili non solo delle nostre azioni, ma anche dei pensieri e delle memorie che portiamo dentro. Questi pensieri, spesso inconsci, influenzano le nostre relazioni e il nostro modo di percepire il mondo. Prendersene cura significa guarire non solo noi stessi, ma anche ciò che ci circonda.


Le quattro frasi come mantra di guarigione


La forma moderna di Ho’oponopono si condensa in quattro frasi, semplici e potenti:

“Mi dispiace. Perdonami. Grazie. Ti amo.”

Queste parole sono un balsamo per le ferite dell’anima. Non hanno bisogno di un destinatario preciso: possono essere rivolte a una persona amata, a un ricordo doloroso, a una parte di noi che ci fa soffrire. Ripeterle con consapevolezza significa assumersi la responsabilità della propria vita, riconoscere la ferita e allo stesso tempo scegliere di trasformarla in amore.

Sono frasi che contengono l’intero ciclo del perdono: riconoscere il dolore (“mi dispiace”), liberare il peso della colpa (“perdonami”), aprirsi alla gratitudine (“grazie”) e infine ricongiungersi con l’amore universale (“ti amo”).


Una pratica che diventa stile di vita


Molti si avvicinano a Ho’oponopono nei momenti di crisi, cercando sollievo. Ma la vera forza di questa pratica si rivela quando diventa quotidiana, quasi un respiro costante. Ripetere le frasi durante la giornata, anche solo mentalmente, aiuta a sciogliere tensioni e a trasformare il nostro sguardo.

Non è un esercizio di fuga dai problemi, al contrario: è un invito ad affrontarli senza giudizio, sapendo che la pace che cerchiamo non si trova all’esterno, ma nella nostra capacità di lasciar andare e di perdonare.


La responsabilità che libera


Uno degli insegnamenti centrali di Ho’oponopono è il principio di responsabilità totale: ciò che viviamo riflette anche ciò che portiamo dentro. Non significa colpevolizzarsi, ma comprendere che abbiamo il potere di cambiare prospettiva, di guarire le memorie dolorose e di generare nuova armonia.

In questo senso, Ho’oponopono si avvicina a molte altre tradizioni spirituali e olistiche, dalla meditazione alla mindfulness, dal buddhismo al cristianesimo interiore. Tutti ci ricordano che la vera pace è frutto di un lavoro interiore, e che ogni passo verso il perdono è un passo verso la libertà.


Una via per i tempi presenti


Nell’epoca dei conflitti globali, delle tensioni sociali e della solitudine digitale, Ho’oponopono può apparire come un dono antico e prezioso. Non ci promette miracoli immediati, ma ci restituisce la chiave della nostra serenità.

Riconciliare, guarire, amare: tre gesti che sembrano semplici, ma che richiedono coraggio e costanza. Ripetere quelle quattro frasi è come tessere lentamente una tela nuova, più leggera, più aperta, più consapevole.


Citazione d’autore

“Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.”

Lewis B. Smedes

Consiglio consapevole

Scegli un momento della giornata, anche breve, per praticare Ho’oponopono. Chiudi gli occhi, respira profondamente e lascia che le quattro frasi diventino un canto interiore. Non chiederti se “funziona”: lascia che le parole operino dentro di te come gocce d’acqua che levigano la pietra. Col tempo scoprirai che il tuo cuore sarà più leggero e le tue relazioni più armoniose.


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