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La Magna Via Francigena-Aragona, la Botte del Pellegrino e la Sacra Sindone.

  • Beatrice Vianello
  • 18 nov 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

La “torta musicale” del pellegrino.


Ritroviamo il nostro gruppetto di camminatori in una pasticceria di Castronovo dove, tra golose vetrine con mille pasticcini, campeggia in onore delle nostre musiciste Saria, Abha e Viola, la fantastica “Torta del Pellegrino in Musica”. Una cioccolatosa delizia spolverata di zucchero a velo, che lascia trasparire una sinuosa chiave di violino quasi a proteggere con la sua melodia il sottostante logo del pellegrino e dunque il pellegrino stesso.


La musica quindi come un susseguirsi di note, di passi, in un armònico “crescendo” verso la rinascita.



E dopo le gioie del palato arrivano…i dolori delle vesciche.


Per fortuna che c’è la nostra “very american coach” Abha on the road, molto esperta in “scoppio di vesciche” e successivo medicamento, che rende quasi divertente anche questo momento di lancinante sofferenza per Saria, neofita dei cammini, afflitta ma felice.




Il guado


E, con i piedi “restaurati”, di nuovo in pista verso Agrigento.

Anzi, in acqua…!




Calogero allo Sperdicchio e la Botte del Pellegrino


Si arriva così nella bellissima cittadina di Aragona in provincia di Agrigento, dove incontriamo Calogero nel suo ristorante-pizzeria-wine bar Lo Sperdicchio. Lui  è il responsabile del comitato di accoglienza dei pellegrini ad Aragona.

Stare con Calogero fa capire quanto il cammino sia importante non solo per raggiungere una meta ma anche per effettuarne le soste, per i suoi momenti di incontro, di relax, di convivialità, o per una piacevole pausa-caffè in compagnia di un ospitaliero doc…


E non ci si sente mai soli. Ogni comunità locale è consapevole della presenza dei camminatori. Anche se si intraprende il viaggio “in solitaria” e si è alla prima esperienza di cammino, ci si sente quasi “scortati”, attesi…Nei paesi successivi gli abitanti sanno che stai arrivando e sono sempre pronti ad accoglierti con il massimo calore!   


Calogero poi ci presenta la Botte del Pellegrino, istoriata con pitture su legno di soggetto religioso, opera dell’artista aragonese Amedeo Galluzzo. Ci son voluti un anno e quattro mesi per ultimarla perché i trentacinque colori di cui si compone dovevano avere il tempo di asciugarsi uno per uno.  Essa  riecheggia quella famosissima del Cammino di Santiago, e la vedremo nel video in tutto il suo colorato splendore.


Sulla Botte si consuma anche  il consueto rito del pellegrino, e cioè il timbro di passaggio con dedica sul passaporto del cammino.

E infine, tra le mille sorprese di Aragona vi è l’imponente Palazzo Principe con ben trecentosessantacinque stanze stanze, una per ogni giorno dell’anno, dove si conserva addirittura un pezzetto della Sacra Sindone.




Davvero tante emozioni in questa puntata!


E così si procede, lentamente, verso il termine della Magna Via Francigena, perchè la regola d’oro del viaggio in cammino è: “mai avere fretta”…!

Vi diamo dunque appuntamento alla prossima tappa dove vedremo il nostro gruppetto alle prese con una difficile ma curiosa impresa nel Parco di Joppolo, per arrivare finalmente ad ottenere “timbro” finale sul passaporto del pellegrino davanti alla splendida cattedrale di Agrigento.


E, come sempre, non scordiamo di augurare a tutti loro “buon cammino”!


Grafica di Gabriela Ramirez



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