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La montagna come metafora del Sé

  • Immagine del redattore: Redazione UAM.TV
    Redazione UAM.TV
  • 22 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Il cammino interiore che sale, si ferma, respira

La montagna come metafora del Sé

La montagna come maestra di silenzio

La montagna è un’antica maestra. Innalza il suo profilo verso il cielo come un invito silenzioso, custodisce ombre e meraviglie, sfida e accoglie allo stesso tempo. Non offre mai risposte immediate. Costringe ad alzare lo sguardo, a rallentare, a fare spazio tra i pensieri perché ogni passo in salita richiede presenza. È il luogo in cui l’essere umano scopre che la vera distanza da percorrere non è quella tra valle e vetta, ma quella che attraversa se stesso.


Il sentiero esteriore e quello interiore

Nel suo silenzio profondo la montagna permette di ascoltare ciò che di solito la vita quotidiana copre. Le salite esterne si intrecciano a quelle interiori, perché ogni ostacolo sul sentiero diventa una soglia simbolica. Le pietre obbligano a scegliere dove mettere il piede. I tornanti domandano pazienza. Le improvvise aperture sopra le nuvole ricordano che oltre le fatiche esiste sempre una visione più ampia di ciò che siamo. È questo il potere più grande della montagna: insegnare che la consapevolezza non è una conquista verticale, rapida e trionfante, ma un cammino lento, fatto di pause, ascolto e accettazione.


La montagna nelle tradizioni spirituali

Forse per questo la montagna è presente in molte tradizioni spirituali come luogo di rivelazione. Chi sale porta con sé le proprie inquietudini, ma spesso torna con un peso diverso. Non perché tutto sia risolto, ma perché lo sguardo si è trasformato. Ogni sentiero insegna che non esistono scorciatoie: occorre restare fedeli al proprio passo, rispettare il ritmo del respiro, accettare di essere vulnerabili davanti alla grandezza del mondo. Il vero cambiamento nasce proprio da lì, da quel punto in cui l’orizzonte si allarga e comprendiamo che la vetta non è un arrivo ma una relazione.


La montagna come invito alla profondità

In un tempo che spinge verso la velocità e la semplificazione, la montagna invita alla profondità. Ricorda che esistono luoghi, esterni e interiori, che non possono essere attraversati senza devozione. È una metafora del Sé perché chiede di abitare ogni tratto del cammino, anche quello più ripido, e di non fuggire ciò che ci fa paura. Solo chi accetta il proprio limite può scoprire, un passo alla volta, una regione più autentica di sé.


La presenza della montagna in uam.tv


Anche per questo in uam.tv abbiamo scelto di dedicare un canale alla montagna. È un filo narrativo che attraversa molti dei titoli presenti in piattaforma e che unisce storie di alpinisti, meditanti, esploratori e ricercatori dello spirito. Documentari che non raccontano solo luoghi fisici ma anche territori interiori: la resilienza, la libertà, la solitudine fertile, la ricerca di senso. Ogni film è una tappa possibile di un cammino più grande, un invito a guardare il mondo dall’alto, senza perdere il contatto con la terra.


La vetta come specchio del Sé

Quando si arriva in cima, il vento porta con sé una verità semplice. La montagna non cambia chi siamo. Siamo noi a cambiarci mentre la attraversiamo. E il paesaggio che vediamo da lassù diventa uno specchio limpido di ciò che, in fondo, stavamo cercando da sempre.


Citazione d’autore

“Non si conquista una montagna. Si conquista se stessi mentre la si sale.”

Reinhold Messner

Consiglio consapevole

La prossima volta che senti il bisogno di chiarezza, immagina di essere su un sentiero di montagna. Non cercare subito la vetta. Fai un passo alla volta e concediti il tempo di ascoltare ciò che accade dentro di te. Le risposte arrivano spesso nei momenti di quiete, quando il rumore del mondo resta a valle.


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