top of page
banner uam.jpg

Il silenzioso massacro verde: alberi abbattuti e il fantasma del 5G

  • Immagine del redattore: Redazione UAM.TV
    Redazione UAM.TV
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Tagliamo il verde per correre più veloce… verso cosa?

Il silenzioso massacro verde: alberi abbattuti e il fantasma del 5G
Il silenzioso massacro verde: alberi abbattuti e il fantasma del 5G

Nelle nostre città si alzano al mattino rumori di motoseghe, seguiti da tronchi che crollano e foglie che si disperdono nell’aria come lacrime verdi. Chiunque abbia passeggiato negli ultimi anni per le strade di un centro urbano avrà notato lo stesso scenario: alberi adulti, sani, abbattuti senza preavviso, senza motivazioni apparenti se non generiche frasi come “pericolo per l’incolumità” o “malattie non meglio specificate”. Eppure, molti di questi alberi erano lì da decenni, silenziosi guardiani di un’aria più pulita, difensori dal calore estivo, rifugi per uccelli e insetti.

Perché, allora, questo accanimento? È solo incuria amministrativa o c’è dell’altro?


Il sospetto che cresce insieme al cemento


Da qualche anno, sui forum online e tra le chiacchiere nei bar, si fa largo un’ipotesi che, per alcuni, è una verità scomoda: gli alberi darebbero fastidio al segnale del 5G. Le loro fronde spesse, piene di acqua, sono capaci di schermare le onde millimetriche su cui viaggiano le frequenze più alte di questa nuova tecnologia. Alberi troppo grandi, troppi alberi, rischierebbero di rendere inefficiente la copertura capillare necessaria per la promessa di una connessione ultraveloce e ovunque.

Chi sostiene questa teoria parte da un’osservazione empirica: le città in cui più rapidamente si stanno installando le antenne per il 5G, sono spesso le stesse in cui si registrano ondate di abbattimenti di alberi ritenuti “problematici”. Un caso? O un piano ben orchestrato per liberare spazio e linee di vista, rendendo ogni angolo della città perfettamente esposto alle microonde?


Oltre il complotto: la responsabilità collettiva


Indipendentemente dal peso che si voglia dare a queste teorie, resta un fatto inconfutabile: il taglio indiscriminato degli alberi è un crimine ecologico. Non si tratta di rallentare il progresso o tornare a una vita senza tecnologia, ma di domandarci quale prezzo siamo disposti a pagare per la velocità dei nostri device. Gli alberi sono alleati insostituibili contro il riscaldamento urbano, l’inquinamento atmosferico, il degrado del paesaggio. Quando li abbattiamo senza un progetto di sostituzione adeguato, stiamo accelerando un processo di desertificazione cittadina che nessuna connessione superveloce potrà mai compensare.

Il rischio è che, presi dall’euforia della modernità, finiamo per vivere in città sempre più simili a forni di cemento e asfalto, scollegate dalla natura che ci sostiene.


Il nostro invito


Che si creda o meno al legame tra 5G e abbattimenti, è essenziale vigilare sulle scelte che riguardano il verde urbano. Chiedere trasparenza alle amministrazioni, pretendere perizie reali, opporsi con fermezza quando le spiegazioni sono fumose. E soprattutto, riaccendere il senso di comunità: un albero è di tutti, non di chi governa temporaneamente uno spazio pubblico.


"The Felling": la storia vera di una battaglia per gli alberi


Se pensi che il taglio indiscriminato degli alberi sia un problema lontano, The Felling ti farà ricredere. Questo documentario racconta la battaglia incredibile dei cittadini di Sheffield, una delle città più verdi d’Europa, che si sono uniti per fermare la distruzione degli alberi sani lungo le strade. Uomini e donne dai 18 ai 90 anni hanno deciso di dire basta, affrontando appaltatori, polizia e persino un consiglio comunale determinato a portare avanti un piano che avrebbe trasformato la loro città in un deserto di cemento.

Attraverso storie personali, momenti di tensione e un clima da Davide contro Golia, The Felling ci ricorda quanto ogni albero sia importante e ci spinge a riflettere: cosa saremmo disposti a rischiare per difendere il nostro ambiente? Fino a che punto arriveremmo per proteggere un albero?

Scopri questa storia potente ed emozionante su UAM.TV. Perché la difesa della natura comincia sempre da chi ha il coraggio di dire no.


Citazione d’autore"Non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli."

Proverbio nativo americano

Consiglio consapevoleLa prossima volta che vedi un albero segnato con una X rossa, non voltarti dall’altra parte: informati, chiama il Comune, organizza un gruppo di cittadini. Gli alberi non hanno voce, ma noi sì.


Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page