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Thomas Sankara: la visione di un’Africa libera che parla ancora al nostro presente

  • Immagine del redattore: Redazione UAM.TV
    Redazione UAM.TV
  • 23 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Nel ricordo di una voce che non ha mai smesso di chiedere giustizia, proviamo a capire perché il sogno di Sankara continua a interrogarci ogni giorno.

Thomas Sankara: la visione di un’Africa libera che parla ancora al nostro presente

Un leader che non appartiene al passato


Ci sono figure che resistono al tempo come fari nella nebbia. Non perché siano diventate miti, ma perché hanno osato dire ciò che nessuno voleva ascoltare. Thomas Sankara appartiene a questa dimensione rara e luminosa. Quando il 4 ottobre 1984 prese la parola all’Assembleata Generale delle Nazioni Unite, il suo intervento non fu soltanto un gesto politico. Fu un atto spirituale di autodeterminazione, un invito rivolto al mondo a guardare l’Africa non come una terra da aiutare, giudicare o sfruttare, ma come una civiltà capace di rialzarsi contando prima di tutto sulle proprie forze.


Il discorso del 1984 e la nascita di una coscienza nuova


In quel discorso Sankara dichiarava che la rivoluzione burkinabé non apparteneva a lui, ma al popolo. Parlava di dignità, di indipendenza culturale, della necessità di spezzare le catene del debito che continuavano a trattenere l’Africa nel ruolo di eterna dipendente. Ma soprattutto parlava di coraggio. Il coraggio di rinunciare al superfluo, di credere nella comunità, di rimettere le mani sulla propria storia senza attendere che fossero altri a farlo. Chi ascoltava, in quella sala gremita e distante, non sapeva forse che stava assistendo a una dichiarazione tra le più lucide e profetiche della politica africana moderna.


Una voce ancora troppo poco conosciuta


A distanza di quarant’anni le sue parole risuonano con una potenza che sorprende. Oggi che viviamo in un mondo attraversato da crisi ambientali, conflitti, disuguaglianze e migrazioni forzate, la voce di Sankara emerge come un richiamo alla responsabilità collettiva. Eppure rimane ancora poco conosciuto, soprattutto tra i più giovani. Non compare spesso nei manuali scolastici, non entra nel dibattito pubblico con la forza che meriterebbe. La sua storia resta affidata alla memoria di chi lo ha studiato e di chi ha avuto il privilegio di ascoltare i suoi discorsi.


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Proprio per questo, qualche tempo fa abbiamo provato a colmare questo vuoto dedicandogli un articolo speciale, una intervista immaginaria che restituisse il suo pensiero con la freschezza di un dialogo possibile. Riprendere oggi quell’immaginazione significa ribadire che la sua voce merita di essere ascoltata da chi sta costruendo il presente.


Il modello che interroga il mondo di oggi


Riflettere su Sankara oggi significa confrontarsi con la dimensione del potere. La sua figura ci ricorda che il vero cambiamento non si impone, ma si custodisce e si accompagna. Non ha costruito un culto personale. Non ha messo se stesso al centro della storia. Ha vissuto come esempio, praticando la semplicità che chiedeva al popolo. Questo lo rende non un’icona del passato, ma un interlocutore vivo del presente. Un uomo che ci obbliga a domandarci che cosa significhi davvero libertà, che cosa significhi responsabilità verso la comunità e verso il pianeta.


Sankara come promessa e come domanda


Sankara ci consegna un’idea di libertà che non è mai solitaria. È un patto, una responsabilità collettiva, una promessa tra esseri umani e tra esseri umani e terra. Ed è forse questo che rende il suo messaggio così attuale e urgente. In un tempo dominato da polarizzazioni, rivalità e paura, il suo esempio ci invita a tornare a un principio semplice e rivoluzionario: nessuno si salva da solo.

Il 4 ottobre diventa allora un’occasione preziosa non per celebrare una figura storica, ma per lasciarsi attraversare dalla domanda che Sankara ha lasciato aperta.

Che cosa significa oggi costruire un mondo giusto? E soprattutto, siamo disposti a farlo davvero?


Citazione d’autore

“Ciò che è essenziale è avere il coraggio di guardare la verità in faccia e di dire la verità.”

Thomas Sankara

Consiglio consapevole

Prenditi un momento oggi per domandarti quali sono le “dipendenze invisibili” che condizionano il tuo modo di vivere. Anche un piccolo gesto di autonomia, di semplicità o di cooperazione può diventare un atto rivoluzionario.


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