San Nicola e il dono che attraversa i secoli: la luce nascosta dietro la leggenda
- Redazione UAM.TV

- 3 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
Nel tempo che precede il Natale, la storia del santo che ha ispirato la figura di Babbo Natale ci ricorda che il vero dono è ciò che scegliamo di condividere con consapevolezza.

Il giorno in cui la generosità diventa un racconto universale
Il 6 dicembre, in molte parti del mondo, si celebra San Nicola, il vescovo di Myra che attraversa i secoli come simbolo di protezione, cura, attenzione agli ultimi. Prima che il linguaggio commerciale lo trasformasse in Santa Claus, c’era un uomo che donava in silenzio, che sollevava pesi invisibili, che riconosceva la dignità nei volti dimenticati.
San Nicola non è soltanto un ricordo cristiano, ma un archetipo: rappresenta la possibilità di fare spazio all’altro, il coraggio di essere presenti senza apparire, la bellezza del dono che non chiede nulla in cambio.
In un tempo come il nostro, così abituato alla frenesia e all’accumulo, questa figura antica ritorna come un invito a riconsiderare la direzione del nostro sguardo.
Il santo dei marinai e della terra che custodisce le storie
In Italia, la sua presenza è legata soprattutto a Bari, dove nel 1087 alcuni marinai portarono le sue reliquie sottraendole a Myra per salvarle dalla distruzione. Da quel momento, San Nicola divenne protettore dei naviganti, dei viaggiatori e di chi affronta attraversamenti interiori che chiedono coraggio.
La basilica che ne conserva il corpo è ancora oggi un luogo in cui spiritualità, storia e popolo si intrecciano senza barriere, restituendo un senso di continuità alle domande che accompagnano ogni pellegrinaggio.
Una reliquia insolita a Venezia: quando la santità prende strade impreviste
Pochi sanno infatti che una parte del corpo di San Nicola non si trova a Bari, ma è conservata a San Nicolò al Lido di Venezia, nella chiesa fortificata che per secoli ha vegliato sulle partenze delle flotte veneziane. Le versioni su come questa reliquia sia arrivata qui oscillano tra storia e leggenda: c’è chi sostiene che fosse già stata sottratta prima dell’arrivo dei baresi a Myra, chi parla di scambi successivi, chi di tradizioni locali che hanno custodito un racconto parallelo.
La parte conservata al Lido, secondo alcune versioni popolari, sarebbe proprio quella più… delicata, quella che potremmo definire la più “indecente”.
E qui il rimando a una nota canzone di Fabrizio De André arriva spontaneo: in quel brano si evoca con ironia una certa curiosità verso le parti anatomiche meno apparenti ma più imbarazzanti. Così, tra storia e sorriso, Venezia si ritrova a custodire il frammento più corporeo del santo, come se anche la santità conservasse un’ombra di umanissima ironia.
La forza simbolica di un gesto che ci sopravvive
La figura di San Nicola ci ricorda che il dono non è un oggetto, ma un modo di essere. È la scelta di vedere l’altro, di offrire attenzione autentica.
Nella tradizione dell’Est Europa, il santo porta piccoli doni ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, spesso lasciandoli nelle scarpe o sul davanzale. Un gesto semplice che parla di gentilezza e di fiducia.
Per noi adulti, è un invito a ripensare il senso del Natale: non come accumulo, ma come spazio in cui la presenza, l’ascolto e la cura tornano a essere centrali.
Uno sguardo consapevole: i documentari che parlano di umanità
Su UAM.TV sono presenti molti contenuti che invitano a osservare il mondo con occhi più attenti, più morbidi, più profondi. Documentari che parlano di generosità, di comunità, di interiorità, di ricerca.Storie che, pur non citando San Nicola, ne incarnano lo spirito: la cura per l’altro, il valore del silenzio, la gioia del dono autentico.
Guardarle significa accendere una piccola luce nel proprio quotidiano. Una luce che, come insegna il santo, non ha bisogno di clamore per scaldare.
Citazione d’autore
“Donare in segreto è la gioia più grande, perché solo ciò che resta nascosto appartiene davvero all’amore.”
Attribuita a San Nicola
Consiglio consapevole
Nel giorno di San Nicola, scegli una persona e donale qualcosa che non si compra: un’ora del tuo tempo, una parola gentile, un gesto che non ti è mai venuto spontaneo.Il dono consapevole è un ponte. E ogni ponte costruisce un mondo.






Commenti