Reincarnazione: memoria, tempo e metamorfosi dell’anima
- Redazione UAM.TV

- 13 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Un viaggio attraverso epoche, anime e destini per riscoprire la continuità della vita e la possibilità di rinascere nella consapevolezza.

Un’antica idea che attraversa i secoli
L’idea della reincarnazione – o metempsicosi, come la chiamavano i Greci – è una delle più antiche rappresentazioni spirituali dell’uomo.
Nelle tradizioni orientali, come l’induismo e il buddhismo, essa esprime il ciclo del samsara: la continua rinascita dell’anima fino al raggiungimento della liberazione finale (moksha, nirvana).
Nel mondo occidentale, da Pitagora a Platone, l’idea del ritorno delle anime è sempre stata legata al concetto di giustizia cosmica: la vita come scuola, la morte come passaggio, la rinascita come possibilità di evoluzione.
Anche in molte culture arcaiche e nelle religioni misteriche, il ritorno dell’anima è visto come un cammino di purificazione, una catena che lega ogni essere alla totalità del cosmo.
Nell’età moderna, la reincarnazione ha ispirato filosofi e artisti, da Giordano Bruno a Goethe, da Schopenhauer a Jung, fino alle visioni contemporanee della fisica quantistica e della psicologia transpersonale.
Oggi, più che una dottrina, rappresenta un simbolo universale: la fiducia che nulla vada perduto, che l’esperienza e l’amore si trasformino ma non si estinguano mai.
Un viaggio teatrale tra vite e secoli
In questo orizzonte si colloca il testo teatrale Reincarnazioni di Adriano Vianello, un’opera che attraversa le epoche per raccontare un’unica, eterna storia: quella dell’uomo chiamato a combattere guerre che non gli appartengono.
Dall’uomo preistorico al crociato, dal soldato di Troia all’astronauta del futuro, ogni personaggio rivive lo stesso destino di obbedienza e dolore, con la stessa domanda sospesa: “È possibile essere felici?”.
Attraverso dieci scene essenziali, Vianello costruisce un poema drammatico sulla ripetizione e la speranza. Ogni incarnazione conserva la memoria delle precedenti e cerca, invano, di rompere il ciclo. Solo nell’ultima, l’uomo comprende che l’unica salvezza è disertare la guerra e scegliere l’amore.
Su UAM.TV è disponibile in visione gratuita un video tratto da questo testo, che restituisce con forza visiva l’alternanza di epoche e reincarnazioni, in un montaggio teatrale intenso e simbolico.
Adriano Vianello: l’autore
Adriano Vianello (Venezia, 1960 – Roma, 2009) è stato drammaturgo, regista e sceneggiatore.
Formatosi tra filosofia e teatro, ha unito riflessione etica e linguaggio poetico in opere come Carne di struzzo, La guerra in tempo di pace, Reincarnazioni e Il progetto di Bach e Mozart
Il suo teatro indaga la condizione umana attraverso cicli, simboli e archetipi: il soldato, la guerra, la memoria, il ritorno. Nella sua visione, ogni epoca è specchio di un’altra, e il destino dell’uomo è cercare senso dentro un eterno ritorno che solo la coscienza può trasformare.
La reincarnazione come metafora contemporanea
Oggi, parlare di reincarnazione significa anche riflettere sulla possibilità di rinascere interiormente.
Ogni crisi, ogni cambiamento, ogni perdita può essere letta come una piccola “morte” seguita da una rinascita.
In questo senso, Reincarnazioni non è solo un’opera teatrale, ma un invito alla consapevolezza: comprendere che, per evolvere, dobbiamo morire molte volte dentro la stessa vita.
Guardare oggi questo spettacolo su uam.tv significa riconoscere, dietro il volto di ciascun personaggio, la nostra stessa voce che continua a chiedere senso al tempo, al dolore e alla memoria.
Citazione d’autore
“Non rinascerò un’altra volta soldato."
Adriano Vianello, Reincarnazioni
Consiglio consapevole
Osserva i momenti di trasformazione nella tua vita: ogni volta che lasci andare qualcosa, stai rinascendo.
La reincarnazione non accade solo dopo la morte, ma ogni volta che scegli di cambiare davvero.






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