Quando il silenzio trova voce nelle mani
- Redazione UAM.TV
- 2 giorni fa
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La voce del silenzio: celebrare la Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni

Il 23 settembre, ogni anno, si celebra la Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per promuovere la consapevolezza dell’importanza di questo linguaggio e il pieno riconoscimento dei diritti delle persone sorde. Non è soltanto una data da ricordare, ma un’occasione preziosa per riflettere sul significato profondo della comunicazione, sulla ricchezza delle differenze e sull’urgenza di costruire una società più inclusiva.
Parlare di lingua dei segni significa parlare di libertà, di dignità e di identità. Per milioni di persone nel mondo, questo linguaggio rappresenta non solo uno strumento per esprimersi, ma la possibilità di partecipare pienamente alla vita sociale, culturale e politica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 400 milioni di persone convivono con una perdita uditiva disabilitante: un numero enorme, che ci ricorda quanto sia essenziale rendere la società accessibile e accogliente.
Lingua dei segni: una grammatica del corpo e dello sguardo
La lingua dei segni non è una “traduzione” povera delle lingue vocali, né un insieme improvvisato di gesti: è una vera lingua, dotata di grammatica, lessico, sintassi e persino poesia. Ogni Paese ha sviluppato la propria variante: in Italia si parla la LIS, in America l’ASL, in Francia la LSF. Ciò significa che il linguaggio dei segni ha una dignità pari a quella di qualunque lingua parlata.
La sua forza risiede nel corpo e nello sguardo: non è solo la mano a comunicare, ma l’intero essere che si offre all’altro. Espressioni facciali, posture, movimento nello spazio: tutto concorre a creare un discorso ricco e sfumato. Imparare anche solo poche parole nella lingua dei segni significa aprirsi a un mondo nuovo, dove la comunicazione non passa dal suono ma dalla presenza reciproca.
Il peso invisibile della sordità
La sordità è spesso percepita solo come una mancanza: l’assenza di suoni. In realtà è un universo complesso, che tocca l’identità di chi la vive e le dinamiche sociali in cui è inserito. Per un bambino, la possibilità di imparare la lingua dei segni significa sentirsi parte di una comunità e non rimanere intrappolato in un silenzio che isola. Per un adulto, significa avere voce nei luoghi del lavoro, della cultura, della politica.
La disabilità uditiva ci interroga come società: quanta strada resta da fare per abbattere le barriere della comunicazione? Quanti servizi, spettacoli, film, incontri pubblici non sono ancora accessibili? Ogni barriera è un muro che separa, ogni gesto di inclusione è un ponte che unisce.
Tre opere su uam.tv: raccontare la sordità attraverso il cinema
Il cinema, più di ogni altra arte, può farci entrare nella pelle dell’altro. Su uam.tv sono disponibili tre titoli che affrontano la sordità in prospettive diverse, offrendo allo spettatore esperienze intense e indimenticabili.
Un film sorprendente e radicale, girato interamente nella lingua dei segni ucraina e senza sottotitoli. Lo spettatore è costretto a immergersi in un mondo sconosciuto, a decifrare i gesti e le espressioni per comprendere la vicenda. Sergey, un giovane sordomuto, entra in un istituto e si trova a scontrarsi con le dinamiche violente di una banda interna. Tra rituali brutali e soprusi, scopre anche l’amore per Anna, una ragazza costretta alla prostituzione. È un’opera che scuote, perché ci priva del conforto delle parole e ci costringe a un ascolto diverso, più profondo.
Premio Oscar nel 2018 come miglior cortometraggio, è una storia commovente e di rara intensità. Libby, una bambina di sei anni, vive isolata in un mondo di silenzio, incapace di comunicare con chi la circonda. L’arrivo di un’assistente sociale cambia la sua vita: con pazienza e affetto, le insegna a usare la lingua dei segni, aprendo così le porte a un nuovo universo di relazione. Questo cortometraggio mostra in modo potente come un gesto semplice — insegnare una lingua — possa trasformare radicalmente l’esistenza di una persona.
Un documentario che intreccia le storie di Vanessa, Donatella, Bruno e Isabella. Quattro persone, quattro percorsi, una condizione comune: la sordità. Il film esplora cosa significa nascere in una famiglia sorda, cosa significa crescere in un mondo che parla una lingua diversa, cosa significa comunicare attraverso la LIS. “Vibrations” non si limita a raccontare difficoltà: è un invito alla conoscenza reciproca, un ponte tra comunità sorda e udente. Mostra che la diversità linguistica non è un ostacolo, ma un’occasione di arricchimento.
Ascoltare con gli occhi
La Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni ci invita a ribaltare una prospettiva: non sono le persone sorde ad avere un limite, è la società che spesso si mostra sorda ai loro bisogni. Ogni volta che un bambino sordo trova una scuola pronta ad accoglierlo con la LIS, ogni volta che un teatro offre un interprete, ogni volta che un film viene sottotitolato, si compie un passo avanti verso una cultura dell’inclusione.
Non si tratta di “concessioni”, ma di diritti. E quando i diritti vengono riconosciuti, non solo chi appartiene alla comunità sorda guadagna, ma l’intera società diventa più ricca, più consapevole, più umana.
Citazione d’autore
“Il silenzio è una fonte di grande forza.”
Lao Tzu
Consiglio consapevole
Dedica un momento della tua giornata a comunicare senza parole. Usa soltanto lo sguardo, i gesti, il corpo. Ti accorgerai che il linguaggio umano non ha limiti: sa trovare sempre una via per arrivare al cuore dell’altro.
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