Canto e Controcanto. Un film per salvare il Salento
- Beatrice Vianello
- 8 feb 2021
- Tempo di lettura: 4 min
L’associazione pugliese Manu Manu Riforesta! e il documentario Canto Controcanto.
Cari amici di UAM.TV,
abbiamo il piacere di condividere oggi Canto e Controcanto, un affascinante progetto audiovisivo prodotto dall’associazione salentina Manu Manu Riforesta (manu manu, piano piano, in dialetto salentino), fondata con l’ obiettivo di ridare vita ai territori devastati dagli incendi dolosi nel sud del Salento nell’estate del 2020.
Centinaia e centinaia di ettari di terreno un tempo abitati da olivi secolari destinati alla produzione del famoso olio pugliese, sono infatti oggi tragiche distese di scheletri carbonizzati.

Un triste “cimitero” degli olivi nel Sud del Salento.
Non era infatti bello per l’immagine turistica del territorio convivere con gli olivi asfissiati e vinti dall’aggressione di parassiti e batteri come il CoDiRo e la Xylella, e da cause ben più gravi di disseccamento e morte delle piante, come l’inquinamento delle falde acquifere, le discariche abusive e l’abuso di pesticidi. Meglio bruciarli, per eliminare la traccia e la vergogna del pesante sfruttamento di Madre Merra, e per lasciare spazio a nuove colture intensive con specie più resistenti e dunque più profittevoli…
Canto e Controcanto, un cortometraggio
emozionale, che tocca le corde del cuore green.
Per raccontare questo scempio, l’associazione ha ideato e prodotto Canto e Controcanto, un poetico documentario fatto di danza, musica, voce ed emozioni, ambientato all’interno questi tristi cimiteri della natura.
Il film-performance”Canto e Controcanto”.
Così ci racconta Bruna Rotunno, regista del film: “Vivo in Salento per metà dell’anno e ho visto morire uno ad uno i miei ulivi centenari, senza poter far nulla. Durante una piacevole serata salentina, la scorsa estate, ho conosciuto alcuni dei volontari dell’associazione Manu Manu Riforesta! e sono venuta a conoscenza del loro progetto e della loro caparbia e accorata visione.
Il giorno dopo ho visitato con loro i terreni che avevano acquisito ove già erano presenti alcuni alberi appena piantumati, a fianco di oliveti secchi e bruciati. È scoppiata una scintilla di emozionante ed empatica intesa col progetto Manu Manu Riforesta! Basta sconforto e staticità davanti ai milioni di ulivi morti, era tempo di fare qualcosa, tutti.
E’ nata cosi l’idea di un film da girare nei territori distrutti dall’apocalisse del CodiRo e della Xylella. Anche il ballerino solista della Scala Gabriele Corrado, salentino, aveva avuto modo di conoscere il progetto e innamorarsene, mettendosi a disposizione per eventuali iniziative a sostegno dell’associazione.
Al team del corto si è aggiunto il violoncellista Redi Hasa, anch’esso residente in Salento da 20 anni, che ha messo a disposizione alcuni brani tratti dal suo disco appena uscito. Rachele Andrioli, magica voce salentina, è entrata nel team come vocalist. Fabrizio Saccomanno, attore e regista teatrale, ha prestato la sua voce narrante.
Il film mostra la realtà dell’annullamento quasi totale del patrimonio storico degli ulivi, ma anche la possibilità di evolvere da una situazione drammatica attraverso la creatività e l’azione mirata alla rinascita delle antiche foreste preesistenti. Gli occhi e i movimenti di Gabriele Corrado ci conducono attraverso la desolazione dei territori dove gli olivi sono seccati, eradicati, carbonizzati, per arrivare alla verde rinascita della zona Viva, nella quale si sta attuando il progetto di Manu Manu Riforesta! Ombra e luce, distruzione e rinascita, morte e vita. Canto e Controcanto.”
Il fine dell’associazione: ripiantumare il Salento partendo dall’area del Paduli.
Così aggiunge Ada Martella, giornalista e membro dell’associazione:
….Se planate a volo d’uccello su questa penisola di calcare circondata dal blu del mare, quello che vedrete al centro è un manto verde con enormi chiazze di marrone spento, il colore bronzo degli alberi seccati a macchia di leopardo. Un manto maculato in modo sinistro. Come sulla pelle di un malato appestato da qualche morbo malefico compaiono all’improvviso le piaghe, la terra del Salento in questi ultimi dieci anni sta esprimendo tutta la sua sofferenza, e sono proprio gli ulivi gli ‘elementi sacrificatori’, poiché stanno seccando a migliaia e il paesaggio è totalmente stravolto.
Manu Manu Riforesta! è un’associazione senza scopo di lucro, i cui soci prestano le proprie braccia e le proprie professionalità per realizzarne gli intenti. Acquisire i terreni abbandonati, la piantumazione, la cura nel tempo, il lavoro di divulgazione per sensibilizzare e mettere in atto la ‘forza centripeda dei Paduli’: riportare le comunità in quel territorio che un tempo era un paradiso della biodiversità e che ora è un luogo quasi del tutto abbandonato.
Ad oggi, i terreni acquisiti (acquistati, donati o in comodato d’uso) coprono un’area di poco più di 2 ettari, il progetto-pilota di 3 anni prevede di arrivare a 6 ettari.
Il mantra dell’associazione
Il mantra dell’associazione è: Il Salento è nudo, ha perso le sue chiome, ha perso il suo ossigeno, ha perso la sua ombra. Vogliamo piantare alberi, ricreare la biodiversità, contrastare la desertificazione, lasciare una Eredità Verde a chi verrà dopo di noi
La rinascita del bosco grazie al contributo di tutti.
Noi oggi siamo sgomenti di fronte alle sagome scure degli ulivi, devastati prima dalla Xylella, poi come detto dagli incendi dolosi per far sparire quel tragico memento mori alla vista.
Ma ci sarà un giorno in cui i nostri figli potranno giocare di nuovo in quei luoghi, che grazie ad iniziative come questa, torneranno ad essere boschi vibranti di vita e bellezza. Noi tutti oggi possiamo partecipare alla realizzazione di questo sogno, che inizia dal cuore del Basso Salento, nel territorio dei Paduli, lì dove un tempo esisteva l’antico ‘Bosco Belvedere’.

Ricreare la biodiversità di querce, lecci, faggi, olmi, macchia mediterranea e piccoli orti al posto della fragile e consumistica monocoltura dell’ulivo.

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