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Il coraggio di cambiare: Quel momento in cui decidi di vivere davvero

  • Immagine del redattore: Redazione UAM.TV
    Redazione UAM.TV
  • 27 giu
  • Tempo di lettura: 4 min

Lasciare tutto per essere sé stessi - Il cambiamento come scelta sacra: una storia che parla a chi sente che è tempo di cambiare.

Il coraggio di cambiare: Quel momento in cui decidi vivere davvero
Il coraggio di cambiare: Quel momento in cui decidi di vivere davvero

Quando senti che non ti basta più


Cambiare vita. Due parole leggere all’apparenza, ma dense di vertigini. Perché cambiare davvero non è solo prendere una decisione. È spostare le fondamenta, abbandonare una narrazione che ci ha definito per anni. È guardarsi allo specchio e riconoscere che, forse, ciò che abbiamo costruito non ci corrisponde più.

Eppure, sempre più persone sentono che qualcosa non torna. Che il ritmo frenetico, i ruoli predefiniti, la rincorsa al “successo” non portano alcuna felicità profonda. Sentono un richiamo. E anche se inizialmente sembra solo una lieve inquietudine, se ascoltato, quel richiamo può diventare il motore di una trasformazione.

C’è chi lo asseconda. Chi smette di obbedire alla voce della paura e sceglie, semplicemente, di essere libero. Di ricominciare. Di ritrovare sé stesso.


Quando la vita chiama, ma sottovoce


La chiamata al cambiamento raramente arriva come un fulmine. Più spesso è una pioggia silenziosa che, goccia dopo goccia, scava. È una sensazione sottile di disallineamento. Come se ciò che si fa non fosse più in sintonia con ciò che si è.

Alcuni provano a zittire quella voce con distrazioni, lavoro, relazioni sbagliate. Ma prima o poi torna. Perché l’anima, quando vuole crescere, non tace.

Per altri, invece, il cambiamento viene imposto: una perdita, una malattia, una crisi profonda. In quei momenti, non si ha scelta. Si può solo attraversare. Ma anche in questo, c’è un dono. Perché nella fragilità, spesso, troviamo la verità.

Il cambiamento autentico, quello che ci riporta a casa, nasce dal silenzio. Dall’ascolto. E dalla capacità di dirsi, con radicale onestà: “Così non voglio più vivere.”


Pole Pole: un invito alla lentezza


Un esempio concreto e ispirante di trasformazione profonda è raccontato nel documentario "Pole Pole - I tempi dell'anima", il film di Thomas Torelli disponibile su UAM.TV. Il titolo, che in swahili significa “piano piano”, racchiude una filosofia di vita che oggi più che mai risuona: rallentare, riconnettersi con la natura, ritrovare il centro.

Attraverso il viaggio interiore e geografico di Lucia Giovannini - psicologa, autrice e voce di riferimento nel campo della crescita personale - il film ci accompagna tra Italia, Laos, Thailandia e Bali, esplorando il valore del cambiamento come processo spirituale, umano, e profondamente necessario.

Pole Pole
Guarda ora su UAM.TV

 ci invita a fermarci. A respirare. A riscoprire il sacro che esiste negli alberi, nei riti quotidiani, nel contatto con le comunità.

In un mondo sempre più affannato, dove ansia e stress sembrano condizioni normali, questo documentario rappresenta una vera oasi. Un promemoria delicato ma potente: è possibile vivere diversamente.


Il primo passo? Dire sì


C’è un equivoco che spesso ci blocca: pensare che per cambiare servano certezze. Un piano dettagliato. Garanzie. La verità è che il cambiamento comincia da una disponibilità. Da un’apertura interiore. Da un , sussurrato, magari con paura. Ma vero.

Quel sì è un atto rivoluzionario. È dire al mondo: “Non accetto più di essere meno di ciò che posso diventare.” È il primo passo. Poi, strada facendo, la vita collabora. Ti mette accanto i compagni giusti, ti offre segnali, ti guida.

Inizia con poco. Con un libro che ti parla. Un documentario che ti tocca. Una camminata in silenzio. Un momento di verità con te stesso.

Non c’è una formula unica. Ma c’è un’intenzione. E quella intenzione, se nutrita, diventa la mappa.


Lentezza, presenza, scelta


Il cambiamento autentico non è mai spettacolare. Non arriva con fanfare, né si impone a forza. Spesso somiglia più a una resa consapevole che a una conquista. È quando smettiamo di correre per un attimo che ci accorgiamo da quanto tempo non stiamo davvero vivendo.

In un mondo che misura il valore in termini di velocità, accumulo e successo visibile, scegliere la lentezza può sembrare un atto inutile. Ma è esattamente l’opposto: è un atto rivoluzionario. È il gesto con cui dichiari che la tua vita non è una corsa da vincere, ma uno spazio da abitare pienamente.


Come ci ricorda Thomas Torelli, autore del documentario Pole Pole:


“Se senti che qualcosa non va, fermati. Non cercare subito una soluzione. Ascolta. Respira. Guarda il mare.”


Sembra semplice. Ma è uno dei gesti più radicali che possiamo fare: smettere di andare contro noi stessi. Dare ascolto a quel disagio sottile che si insinua tra le cose da fare. Accogliere la stanchezza, l’irrequietezza, la voglia di silenzio. Perché spesso, dentro quei segnali, c’è già la direzione da prendere.

Cambiare vita non è sempre cambiare tutto. A volte è solo cambiare sguardo. Ritrovare il proprio ritmo. Dire un sì più autentico. Dire qualche no in più. E concedersi, finalmente, la libertà di somigliare a sé stessi.


Citazione d’autore


“Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è.”

Buddha


Consiglio consapevole


Concediti ogni giorno almeno cinque minuti senza fretta. Chiudi gli occhi. Respira profondamente. E domandati, con dolcezza: “Sto vivendo secondo la mia verità?” La risposta non serve trovarla subito. Basta iniziare ad ascoltarla.


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