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Vado verso dove vengo

“Vado Verso dove vengo”, racconta la storia di chi è rimasto e di chi se n’è andato, di chi ha scelto di reinventare la propria terra e di chi ha trovato nella Basilicata un nuovo inizio.

Cosa vuol dire veramente la parola casa? È il luogo natale o è il luogo dove si vive? È la storia che ti porti dietro o la nuova che hai costruito? O forse è qualcosa di ancora diverso?

In “Vado verso dove vengo”, il regista Nicola Ragone, non trova una risposta assoluta, non crea dogmi formali, ma interroga chi ha scelto di muoversi e chi ha scelto di rimanere (i restanti).
Dai grattacieli di New York ai calanchi di Aliano, dalle strade di Londra alle guglie rocciose di Castelmezzano, sullo schermo appaiono storie di metamorfosi e di riscoperte. Incontriamo poeti, coreografo e scrittrici (come Claudia Durastanti, autrice di La, straniera edito da La nave di Teseo, nella cinquina finale del Premio Strega)  che si interrogano sulla loro storia e le loro radici e su come queste influiscono sulla loro vita.

Vado verso dove vengo

Tra la metà dell’800 e la fine della Seconda Guerra Mondiale, milioni di italiani, prevalentemente del sud Italia, emigrarono. Chi cercando fortuna nel mondo, in particolare nelle Americhe, altri spostandosi nelle grandi città, abbandonando i paesi. Ora, nel 2020, gli antropologi registrano l’inizio di un’inversione di tendenza. Più del 10% degli abitanti dei paesi, precedentemente trasferitisi in città, ritornano nella propria terra d’origine. Sono delusi dalla città e, con le conoscenze acquisite, cercando di trasformare la loro casa. Molti di questi, come fossero scontenti della modernità, creano piccole aziende agricole, improntate in un’ottica di lavoro collettivo ed ecofriendly, cercando di dare nuova linfa vitale a tutti quei paesi che rischiano di scomparire.

Oggi in Italia l’85% dei comuni, ben 6.875 su 8.101, ha meno di 10.000 abitanti.
Il 70% di questi paesi, ovvero 5.638, è sotto i 5.000 abitanti e di questi ultimi 3.546 non superano i 2.000 abitanti.

Vado verso dove vengo di Nicola Ragone 
Film Documentario – Storie di partenze e ritorni nell’Italia dei margini

Presentato a Matera 2019

21° Festival Inventa un Film Lenola 2019 Lungometraggi
– Miglior regia: Nicola Ragone per “Vado verso dove vengo” di Nicola Ragone
– Miglior fotografia: Renzo Angelillo per “Vado verso dove vengo” di Nicola Ragone
– Premio Messaggio importante: “Vado verso dove vengo” di Nicola Ragone

Regia: Nicola Ragone
Sceneggiatura: Nicola Ragone, Luigi Vitelli, Vito Teti
Musica: Carmine Iuvone
Fotografia: Renzo Angelillo
Montaggio: Andrea Maguolo, Fabio Ricci
Interpreti: Vito Teti, Filippo Tantillo, Franco Arminio, Rita Salvatore, John Giorno, Helene Stapinski, Claudi Durastanti, Francesca Scavetta, Andrea Paoletti, Antonio La Cava, Antonella Amico
Produzione: Fondazione Matera 2019, Lucania Film Commission, Youth Europe Service
Durata: 63’.

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