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Un Altro Mondo: la ricerca del futuro

Tracciare linee, seguire vibrazioni che partono dai luoghi più disparati. Dalla saggezza antica dei nativi americani alla moderna ricerca della fisica quantistica, Un altro mondo è il documentario in cuiThomas Torelli porta in campo voci sparse, raccolte da personalità e ambiti che sembrano non avere nulla in comune.

Attraverso un racconto per parole e immagini, dove lampi visivi di umanità e natura accompagnano le interviste, la distanza tra queste voci si attenua e la frammentarietà lascia il posto a una critica solida della modernità, della concezione della vita, del tempo, del consumo e del lavoro nella nostra epoca. Attingendo a fonti diverse e lontane, unendo lo spazio tra i punti di vista più disparati, Torelli ci guida verso una visione unificante, un’alternativa alla realtà moderna.

Abbandonando la narrazione documentaristica più lineare, Torelli intesse una trama fatta di immagini ed evocazioni, dove le associazioni si liberano dalla semplice causalità per sposare una poetica libera che si accompagna alla parola e alla musica, per mostrarci un tessuto di realtà percepito da una prospettiva insolita.

Un’illuminazione che passa per suoni e immagini

Le scene di vita quotidiana, squarci attraverso cui guardare persone e società diverse, ma tutte unite dalla ricerca dell’amore e della felicità, sono montate sotto la direzione di Donye Sacco, insieme al direttore della fotografia Francesco Pennica, entrambi alla prima collaborazione con Torelli.

La loro capacità di inquadrare la realtà e lasciarla scorrere davanti agli occhi del pubblico fa la differenza e concretizza il nocciolo dell’idea di base in un prodotto audiovisivo illuminante, che irradia la consapevolezza che ciò che vediamo fa parte di un unico più grande, nel quale noi stessi siamo compresi.

Il tutto accompagnato dalla direzione musicale curata da Giulio Del Prato, che restituisce un’atmosfera onirica e incantevole capace di far risuonare nella mente ciò che vediamo, con delicata potenza.

L’uso della trance psichedelica su cui vengono innestate sonorità di ancestrali riti sciamanici, armonie melodiche prodotte dall’ambiente, parole riprese da saggezze millenarie crea un continuum sonoro che accompagna il viaggio di un documentario che non si limita a raccontare. Al contrario, Un altro mondo spinge lo spettatore a diventare attivo e riflessivo, lo aiuta a fare il salto verso un atto immaginifico: quello di, appunto, di pensare un’alternativa al mondo come lo viviamo oggi. Più libero, più consapevole.

Scoprire che i nostri racconti sono un’unica storia

Le interviste riportano opinioni e pensieri di fisici teorici, sciamani nativi americani, ricercatori universitari e esperti di filosofia orientale. L’eterogeneità delle voci, il divario che le separa, la differenza dei saperi è però solo apparente. Tutti concordano, tutti giungono alla stessa conclusione: la particellare separazione è illusoria. Sviscerando la realtà, con i suoi meccanismi e i suoi sistemi in perfetto equilibrio, ne emerge una verità illuminante, antica e felice: noi siamo uno con l’universo; le nostre differenze sono illusioni.

L’Altro Mondo raccontato da Torelli è un mondo integro, un mondo dove la separazione non sussiste e in cui le relazioni tra gli umani si basano sulla reciprocità dell’esperienza, sulla comunanza tra individualità che si riscoprono parte dell’entanglement, della vibrazione cosmica che ci accomuna.

La disquisizione sulla realtà basata sulle idee dimostrate dalla fisica quantistica, che fa riverberare in sé le supposizioni formulate dai popoli antichi, apre un campo di messa in discussione del tempo e dello spazio, del nostro posto nell’universo e della percezione che abbiamo del cosmo.

Un documentario che ci sfida a riscoprire il futuro

La narrazione si evolve dalla discussione filosofico-scientifica per approdare alla denuncia sociale, all’alternativa culturale, innalzando un discorso politico di liberazione umana.

Un percorso illuminato dalla riscoperta di una consapevolezza perduta, che infrange le grandi illusioni di un incubo moderno per riportare in campo nuovi mezzi per raggiungere una vita felice, dove l’umano non soffra più la separazione testarda dal mondo in cui vive, ma ne diventi una parte armonica, in linea con la sua vibrazione vitale.

Un altro mondo sfida lo spettatore ad aprire nuovi spazi, ad adottare una nuova percezione di sé nel mondo, a prendere in considerazione ciò che viene escluso dal pensiero moderno. E infine, lo instrada su un percorso verso la forza dell’amore, concetto chiave e conclusivo del lavoro di Torelli.

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