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L’ANIMA NERA DI DONALD TRUMP

Non è certo un mistero quanto le divisioni razziali negli Stati Uniti siano all’origine di tensioni e scontri. Tuttavia, forze come il nazionalismo e il suprematismo sembravano relegate a piccole falde sotterranee. Correnti nascoste, piccole e divise. Ma la vittoria di Donald Trump alle presidenziali del 2016 ci ha dimostrato il contrario.

Queste forze ora si sono unite, sentendosi nuovamente legittimate e rinvigorite dalla internet culture della destra radicale. E con la ribalta delle organizzazioni suprematiste bianche, e la loro rinnovata presenza nelle strade statunitensi, viene spontaneo domandarsi: sono questi gli elettori di Donald Trump?

UN VIAGGIO NELL’ESTREMA DESTRA STATUNITENSE

La coraggiosa indagine del regista Riccardo Valsecchi parte dall’incontro con una delle figure più longeve del panorama razzista degli USA. Si tratta di David Duke, ex Gran Maestro del Ku Klux Klan in Louisiana che divenne quasi governatore dello stato americano.

Figura di spicco dell’estremismo di destra durante gli anni ’70 e ’80, Duke divenne noto al pubblico per la sua capacità di portare le attività del Klan fuori dalla clandestinità e per il suo progetto di pulizia dell’immagine dell’ideologia neo-nazista.

Nonostante i dissapori nati tra lui e altri membri e organizzazioni naziste, che portarono a un sensibile calo di consensi e visibilità, David Duke è rimasto uno dei principali agitatori e riferimenti per i sostenitori del white power.

Ripercorrendo la sua storia, il documentario esplora l’evoluzione dei movimenti razzisti e la loro estensione. Con l’aiuto di analisti politici, oltre che di avversari di Duke, Valsecchi traccia una genealogia della destra razzista per analizzare il fenomeno della sua riemersione violenta.

IL SUPREMATISMO NELL’ERA DI TRUMP

È degno di nota come Donald Trump abbia ricevuto il supporto dello stesso Duke durante la campagna elettorale. Nonostante una tardiva presa di distanza da personaggi come lui, è innegabile che la retorica dei neo-nazisti statunitensi trovi molte somiglianze con quella dell’attuale presidente.

La stessa retorica usata da Duke nei suoi numerosi libri, interviste e pubblicazioni. La stessa che è riuscita ad unire frange politiche anche molto distanti tra loro, ma che trovano un terreno ideologico simile. Oltre che, naturalmente, un nemico comune: gli ebrei, la dirigenza liberal, gli immigrati e i non-bianchi in generale.

La figura di Duke si collega quindi ad altri come Alex Jones, divulgatore di fake news e teorie del complotto, oppure Tom Metzger, fondatore del gruppo White Aryan Resistance. La lista di nomi è lunga, il bacino elettorale numeroso.

L’IDEOLOGIA DELLA RAZZA E DELLA PARANOIA

Insieme ai nomi, naturalmente, vengono le idee. Chiamando in causa autori di testi politici, sostenitori o oppositori del razzismo, l’indagine si focalizza sulle teorie promosse da questi gruppi. Non sorprende trovare teorie di complotti riguardanti genocidi segreti e organizzati da élite sioniste o tentativi di colpo di stato da parte di forze comuniste dormienti.

E ancora più a monte, l’impianto ideologico da cui nasce tutto: teorie sulla separazione razziale, visioni storiche di stampo ancestrale, concezioni della cultura e della società come mondi naturali da preservare dalla contaminazione.

Nonostante l’assenza o la distorsione di dati, se non il palese discredito di certe tesi presso tutto il mondo accademico, esse continuano a venire rilanciate nei media, in particolare internet. Sono il materiale principale di siti come InfoWars, diretto dal già citato Alex Jones, e Stormfront, fondato dal suprematista bianco Don Black negli anni ’90. In questi antri digitali, i neo-nazisti si sono ritrovati e si sono riuniti.

IL RAZZISMO NELLE STRADE

In conclusione, Riccardo Valsecchi ci porta in strada, ai raduni pro-Trump. Qui, intervista i partecipanti alle manifestazioni, chiedendo delle loro idee e del loro rapporto con quelle espresse da capisaldi dell’estremismo di destra come David Duke.

Tra opinioni divergenti e razionalizzazioni, emerge chiaramente la simpatia di certi ambienti per il suprematismo, la tendenza a credere almeno in parte alle teorie del complotto e un generale senso di rivalsa contro i nemici della loro America. L’America che non ha mai abbandonato del tutto i suoi pregiudizi e che ora li vede degnamente rappresentati alla Casa Bianca.

Il regista fa un lavoro degno di lode e si insinua nei meandri di questo mondo ostile e spesso pericoloso. La sua indagine riporta i nomi, ricostruisce le carriere e spiega il successo di queste figure che, in teoria, dovrebbero essere aborrite dalla società, ma che ora stanno tornando ad avere un peso nel dibattito pubblico.

Alla fine dell’ordinata analisi dell’Anima Nera di Donald Trump, viene naturale chiederci come sarà il futuro degli Stati Uniti e del mondo. E magari provare a immaginare uno scenario ancora successivo: cosa faranno queste forze estremiste, quando il loro rappresentante non sarà più al potere?

Titolo originale: The Nazi Hustle
Regia: Riccardo Valsecchi
Sceneggiatura: Bettina Hatami
Durata: 53 minuti
Paese di produzione: Italia, USA
Genere: documentario
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