Recensioni

Cinque Tequila: la commedia del Messico

Cinque Tequila è la storia di un’ultima avventura per riscoprire la tragicommedia della vita in questo road movie messicano con protagonisti tre arzilli vecchietti. Prima opera del regista Jack Zagha Kababie, Cinque Tequila racconta il Messico senza perdersi nell’inutile folclorismo, né nella commiserazione fatalista della situazione socio-economica del paese, restituendo dignità e coerenza alla vita messicana.

Seguendo la successione di peripezie tipiche del film di viaggio, conosciamo personaggi e situazioni attraverso gli occhi dei protagonisti, impegnati in un cammino attraverso risvolti imprevisti e retroscena della realtà che strabordano accarezzando la magia.

La riconquista del senso della vita attraverso la riconquista del Messico

Protagonisti di questo film sono tre anziani, che dopo aver perso il loro amico storico a causa di una malattia, si ritrovano ad affrontare la vicinanza della fine della loro vita. Augustin, composto e sempre elegante di fronte alle sfortune come uno Stanlio latinoamericano, alle prese con una famiglia che vorrebbe disfarsi di lui e abbandonarlo in una casa di riposo. Benito, grassoccio e buono, che vive nel ricordo della moglie morta un anno prima, il cui fantasma continua a convivere nella sua quotidianità. E infine, Emiliano: consumato, scorbutico, perdente da una vita eppure incapace di accettare la sconfitta.

La riflessione della morte dell’amico Pedro dà ai tre l’occasione di un ultima avventura: portare a Guadalajara, dall’altra parte del Messico, il fazzoletto di Pedro, con il testo della canzone En el Ultimo Trago, composta e dedicata a lui dal mitico José Alfredo Jimenez. Per esaudire l’ultimo desiderio di vedere esposta questa prova nel museo dedicato al cantante, si innesca un viaggio contro ogni buon senso.

Ricco di disavventure, imprevisti e scoperte attraverso le vicissitudini di personaggi singolari, i cui destini si intersecano in un crocevia di esperienze che ritraggono la vita con tutte le sue ambiguità, i suoi punti ciechi e le sue trame segrete.

Quando il road movie incontra il realismo magico

La trama di Cinque Tequila segue un andamento lineare, con un incedere semplice e comprensibile. Lo scorrere del tempo è coerente e la regia di Kababie non punta a confondere lo spettatore con cronologie malleabili e sbalzi temporali. Al contrario, c’è una solidità nella struttura narrativa che rende il tutto scorrevole e godibile, nel perfetto stile dei road movie.

Questo non vuol dire che l’opera sia semplicistica, né che manchi di sorprenderci. Infatti, quello che vediamo accadere è una diegesi piena di avvenimenti misteriosi, intrusioni nell’ordinario di fatti che appartengono al mondo spirituale. Non di rado, i protagonisti parlano con fantasmi, assistono a premonizioni, come se la vecchiaia fosse non solo uno stato, ma anche una porta su un’altra dimensione. La soglia, l’affacciarsi su un diverso stato dell’esistenza.

La morsa di quella che potremmo definire un racconto del reale allentato si avvicina a quel realismo magico che già in letteratura è stato la fortuna del mondo latinoamericano.

Una piccola perla della commedia messicana

Chi pensa che commedia significhi cinema disimpegnato e leggero, probabilmente non ha visto molte commedie, o non ha prestato attenzione quando lo faceva. Potrebbe cominciare la sua rieducazione guardando proprio Cinque Tequila.

La bonaria affezione che proviamo per la fragilità dei protagonisti, contrapposta alla calma con cui prendono coscienza delle loro continue sciagure, ci fa aprire verso di loro attraverso il riso. E proprio tramite esso, il regista si mette in agguato e ci colpisce quando la nostra guardia emotiva si è abbassata.

Senza avere la pretesa di volerci insegnare qualcosa, Kababie racconta una storia che parla di come scegliere la nostra fine e di cosa lasciare di noi. Un’educazione al morire, avvolta nel manto di una brillante commedia del Messico.

Se il cinema occidentale mainstream, o i suoi occasionali prodotti esotici, cominciano a starvi stretti, potete provare ad allargare lo sguardo con questo. Troverete certamente delle sorprese gradite.

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