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Somebody to love: il sesso nella disabilità

  • Immagine del redattore: uam.tv
    uam.tv
  • 9 nov 2021
  • Tempo di lettura: 2 min


Quale rapporto intercorre tra disabilità e sessualità? Quali pregiudizi si annidano nella percezione che il mondo ha del sesso tra le persone disabili? Queste sono le domande che stanno alla base di questo documentario: Somebody To Love.



Il diritto all’amore e al sesso nella disabilità


Somebody To Love racconta le vite di diverse persone accomunate da condizioni di disabilità. Persone con disabilità motorie dovute a malformazioni o incidenti, persone affette da sindrome di Down o importanti difficoltà nell’apprendimento.

Il centro del documentario è un aspetto fondamentale della vita umana: la sessualità. Un diritto all’amore e al godimento che spesso viene negato ai disabili. Le cause possono essere molte, come le barriere culturali, oppure i pregiudizi dei caregivers (coloro che assistono i disabili).


Somebody To Love segue le storie di persone disabili che si confrontano con il sesso, con le relazioni amorose e con il proprio corpo.


Un modo per integrarsi


Il documentario si concentra sulle vite di alcuni disabili irlandesi, raccontando le storie di come è stato per loro approcciarsi e scoprire il sesso.


“Siamo come voi, siamo persone” affermano i protagonisti del film. Un modo per sottolineare come il sesso sia un bisogno umano fondamentale che accomuna le persone. Eppure, questo diritto non è sempre accessibile e comporta sfide non indifferenti.


Come, ad esempio, il caso di una coppia affetta da paralisi cerebrale che ha dovuto affrontare numerosi limiti giudiziari e sociali per mettere al mondo la sua bambina. O il caso di una giovane donna con sindrome di Down, la cui madre non poteva concepire che con la pubertà la figlia avrebbe sviluppato desideri sessuali.


Un insieme di storie che tracciano una situazione poco dibattuta legata alla disabilità, ma di cui è necessario parlare se vogliamo garantire una vita piena e appagante alle persone disabili.


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