San Giovanni - La notte delle erbe e dei desideri
- Redazione UAM.TV
- 6 giorni fa
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Riti antichi, fuochi sacri e gesti di guarigione nel momento più magico dell’anno

Una soglia magica tra Terra e Cielo
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, da secoli si rinnova un rito carico di mistero e significato: è la Notte di San Giovanni, un tempo sospeso in cui il visibile e l’invisibile si sfiorano, e le antiche tradizioni contadine si fondono con il sapere alchemico e spirituale.
Questa notte non è solo la vigilia della festa cristiana del Battista, ma soprattutto un crocevia simbolico, dove si incontrano i ritmi cosmici del solstizio d’estate, le forze benefiche della natura al suo apice e la memoria ancestrale di un’umanità in ascolto della Terra.
Un’antica sapienza contadina
Per i popoli della terra, la notte di San Giovanni era - ed è - il momento in cui la Natura rivela i suoi poteri più intensi. Le erbe raccolte in queste ore portano con sé un’energia particolare, si dice che siano cariche di rugiada curativa e che abbiano proprietà purificatrici e protettive. L’iperico, la verbena, l’artemisia, la lavanda, il rosmarino e la salvia erano usati per preparare l’“acqua di San Giovanni”, con cui ci si lavava all’alba per ricevere forza, fortuna e salute.
La preparazione era un gesto sacro: si raccoglievano le erbe al tramonto, si lasciavano in acqua tutta la notte sotto il cielo stellato, e ci si purificava all’aurora. Non era superstizione: era un gesto di connessione, una forma di preghiera silenziosa fatta con le mani, immersi nella gratitudine verso Madre Natura.
Il fuoco, il sogno, la trasformazione
Come ogni notte di passaggio, anche quella di San Giovanni era celebrata con il fuoco. I falò accesi nei campi o nei villaggi erano simbolo di rinnovamento e protezione. Il salto del fuoco rappresentava un atto iniziatico: si lasciava alle spalle il vecchio per abbracciare un nuovo ciclo. Era un gesto rituale che esprimeva la volontà di rinascita, di liberazione dalle negatività e dalle paure.
Accanto al fuoco, si raccontavano sogni. Si chiedevano visioni. Le ragazze ponevano sotto il cuscino il mazzetto delle erbe, nella speranza di sognare l’amato futuro. Gli anziani raccontavano storie di creature del bosco, di spiriti benevoli, di segni misteriosi comparsi in sogno proprio quella notte. La soglia tra i mondi si faceva sottile.
Un’eredità spirituale da riscoprire
Oggi viviamo in un tempo che sembra aver dimenticato il senso del sacro nelle piccole cose. Ma la notte di San Giovanni continua a parlarci, se solo vogliamo ascoltare. È un invito alla lentezza, alla connessione con gli elementi, alla gratitudine verso la Terra e i suoi doni. È un tempo per rinnovare la nostra alleanza con l’universo vivente.
Celebrare questa notte può diventare un gesto semplice ma potente: raccogliere erbe con rispetto, accendere una candela al tramonto, scrivere su un foglio ciò che vogliamo lasciar andare e affidarlo al fuoco. Oppure, semplicemente, camminare scalzi sull’erba umida, in silenzio, ascoltando le voci degli alberi e delle stelle.
In un mondo che corre, la Notte di San Giovanni ci insegna che tutto ha un ritmo, un ciclo, una vibrazione. Che anche noi, come la natura, possiamo fiorire, se ci concediamo il tempo giusto per guarire.
Come celebrare la Notte di San Giovanni nel rispetto della tradizione
Riscoprire i rituali legati a questa notte magica è un modo per onorare il legame con la natura, i cicli cosmici e le radici spirituali della nostra cultura. Non servono grandi gesti: bastano consapevolezza, semplicità e intenzione.
Ecco alcuni passi che puoi seguire:
1. Raccogli le erbe al tramonto
La sera del 23 giugno, recati in un luogo naturale e raccogli, con rispetto e gratitudine, le erbe tradizionali di San Giovanni: iperico (detto anche “scacciadiavoli”), lavanda, salvia, rosmarino, artemisia, verbena, menta, camomilla. Evita i luoghi inquinati o privi di biodiversità. Raccogli solo ciò che sai riconoscere e che userai.
2. Prepara l’acqua di San Giovanni
Metti le erbe in una bacinella con acqua pura e lasciale all’aperto per tutta la notte, esposte alla rugiada e, se possibile, alla luce della luna o delle stelle. Durante la notte, l’acqua si caricherà dell’energia delle piante, della terra e del cielo.
3. Lavati all’alba
La mattina del 24 giugno, appena sveglio, usa quell’acqua per lavarti il viso, le mani o tutto il corpo. È un rito di purificazione e rinascita: mentre lo fai, esprimi gratitudine per ciò che sei e lascia andare simbolicamente le pesantezze accumulate. Puoi accompagnare il gesto con una preghiera, un canto o semplicemente con il silenzio.
4. Accendi un piccolo fuoco (anche simbolico)
Se non puoi accendere un falò, puoi accendere una candela o bruciare un foglietto su cui hai scritto ciò che desideri lasciare andare. Il fuoco, anche nella sua forma più semplice, è trasformazione.
Onoralo.
5. Condividi o raccogliti in solitudine
Puoi celebrare questa notte con persone affini, in cerchio, oppure viverla come un momento intimo e personale. Non esiste un modo giusto o sbagliato: esiste solo l’intenzione con cui lo fai.
6. Cammina nella natura
Anche una semplice passeggiata notturna in un luogo naturale può essere un modo potente per sentire la soglia sottile tra i mondi. Osserva il cielo, tocca le foglie, resta in ascolto.
Celebrando così, in silenzio o con parole sacre, torniamo ad essere parte di un tutto. E forse, per un attimo, ci ricordiamo chi siamo davvero.
Appuntamenti magici in tutta Italia
La Notte di San Giovanni è celebrata in molti luoghi della penisola con riti che fondono spiritualità, folklore, musica e natura. Ogni regione ha le sue sfumature, e partecipare a queste feste può essere un modo meraviglioso per riconnettersi con la saggezza del passato.
Torino – La notte dei fuochi e delle stelle
Nel capoluogo piemontese, la notte di San Giovanni è una delle celebrazioni più attese. Il 23 giugno, la città si anima con falò, spettacoli di luci e musica. Una tradizione che mescola sacro e profano, culminando in un grande spettacolo pirotecnico in Piazza Vittorio Veneto.
Firenze – Camminata rituale e raccolta delle erbe
Nel cuore della Toscana, gruppi di appassionati e studiosi di tradizioni popolari organizzano ogni anno una camminata lungo l’Arno per raccogliere le erbe della notte. All’alba del 24 giugno, si svolge un rituale collettivo di lavaggio con l’acqua di San Giovanni.
San Giovanni in Marignano (RN) – Le Streghe tornano in Romagna
Nell’antico borgo vicino a Rimini, la festa prende una piega incantata: "La Notte delle Streghe" è un festival che unisce mercatini magici, spettacoli di fuoco, esibizioni teatrali e rituali simbolici. Un viaggio fra archetipi e immaginario femminile, molto partecipato.
Napoli – Tra sacro e mistero sul Vesuvio
Nelle zone vesuviane, la notte di San Giovanni è associata a riti di protezione e passaggi simbolici. In alcuni borghi si accendono ancora fuochi propiziatori e si tramandano storie di apparizioni e sogni rivelatori. Diverse associazioni propongono escursioni notturne con meditazioni e canti.
Sardegna – L’acqua, il fuoco e le stelle
In molti paesi sardi, la Notte di San Giovanni è celebrata con immersioni simboliche nelle acque delle sorgenti, danze tradizionali intorno ai fuochi, e momenti di preghiera silenziosa. In alcune zone si raccolgono ancora le erbe secondo antichi dettami, nel rispetto del ciclo lunare.
Questi appuntamenti, piccoli o grandi che siano, ci ricordano che la spiritualità può abitare le feste popolari, e che i luoghi diventano sacri quando sono vissuti con cuore aperto e presenza.
Citazione d'autore
"Non c'è medicina che guarisca ciò che la felicità non cura."
Gabriel García Márquez
Consiglio consapevole
Nella notte di San Giovanni, prepara la tua acqua di fiori e mettila a riposare all’aperto. Al mattino lavati il viso con quell’acqua, senza fretta. Fallo come se stessi toccando un frammento d’eternità.
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