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Le balene fanno bene all’ambiente: ecco perché dobbiamo proteggerle

Tutti abbiamo visto, purtroppo almeno una volta, le orribili immagini della caccia alle balene. Una pratica antichissima, ma che in tempi più recenti ha portato a una drastica riduzione del numero di cetacei negli oceani del mondo. Eppure, le balene sono una risorsa preziosissima per l’ecosistema, che va assolutamente tutelata.

Gli effetti delle balene sul clima

Infatti degli studi recenti hanno scoperto che le balene sono in grado di assorbire enormi quantitativi di CO2, il gas inquinante più impattante per il riscaldamento globale. Si stima che un singolo cetaceo assorba ogni anno fino a 33 tonnellate di CO2, una quantità ben superiore a quella di un singolo albero.

Contando anche che la vita media di una balena è molto lunga e può facilmente raggiungere i 90 anni, diventa evidente come questi imponenti animali marini siano importanti per mantenere il giusto equilibrio di CO2 nell’atmosfera terrestre.

Ma non è finita qui: sembra che le balene abbiano anche un ruolo importante nel fertilizzare il mare. Questo è un fatto che si evince dalla presenza aumentata di fitoplancton nelle zone in cui sono presenti. Il fitoplancton, cioè i minuscoli organismi che popolano gli oceani, sono un elemento fondamentale per l’ambiente marino e atmosferico: sono nutrimento per migliaia di specie animali e assorbono più gas serra di un’intera foresta pluviale. Un alleato di cui non possiamo fare a meno!

Chi continua a cacciare le balene?

La pratica della caccia alle balene è diventata gradualmente sempre più impopolare. L’opinione pubblica in tutto il mondo è decisamente schierata contro le baleniere e quasi tutti i paesi del mondo hanno aderito al bando della pesca commerciale dei cetacei nel 1986.

Tra i paesi che non si sono allineati a questa nuova politica c’erano la Norvegia, le Isole Faroe, il Giappone e l’Islanda. Proprio quest’ultima, alla luce delle recenti scoperte e di un giro di affari in costante declino, ha deciso che dal 2024 non rinnoverà il suo piano nazionale di caccia alla balena.

Tra le motivazioni di questa decisione c’è anche la richiesta sempre minore di carne di balena, boicottata fortemente dagli stessi cittadini islandesi, se non per particolari piatti tradizionali. Una notizia fantastica per i magnifici cetacei, che dopo anni di persecuzione e attività invasive da parte degli umani, finalmente potranno attraversare in sicurezza i mari intorno all’isola artica.

Quale futuro per questi cetacei?

Le sfide che dovranno affrontare sono molteplici. Prima fra tutte, l’aumento delle temperature marine e la crescita di alghe nocive per la loro condizione fisica. Ma grazie all’impegno di associazioni per la tutela ambientale come Greenpeace e Sea Shepherd, la popolazione mondiale di balene sembra riprendersi.

La caccia continua a essere praticata in Norvegia e in Giappone, oltre alle isole Faroe dove purtroppo viene praticata una caccia annuale particolarmente sanguinosa. Ma grazie al boicottaggio, all’attivismo e alla continua pressione di gruppi civili, sembra che questa pratica potrebbe, un giorno, cessare del tutto!

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