
Un documentario che ripercorre la vita e le opere di uno dei più importanti pensatori orientali e uno degli anti-guru più influenti del XX secolo. Jiddu Krishnamurti fu una figura difficilmente inquadrabile, che oppose al settarismo religioso la malleabilità e la liberazione da credenze dogmatiche.
Le sue posizioni filosofiche lo portarono a essere un ponte tra la razionalità occidentale e il misticismo indiano, oltre a ispirare numerose organizzazioni benefiche.
Le tante voci del racconto di Krishnamurti
Nel guardare questo documentario e nel cercare di interpretarlo, possiamo aiutarci con la domanda presente nel titolo stesso: è possibile cambiare la nostra vita? Questa domanda trova risposta nelle tante voci che danno forma al racconto.
Anni dopo la scomparsa di Krishnamurti, le persone che hanno avuto a che fare con lui raccontano non solo come fosse viverci insieme, ma anche come è stato vivere dopo di lui. I progetti benefici, le organizzazioni di insegnamento, gli enti e le associazioni ispirate ai principi di Jiddu Krishnamurti.
Il documentario racconta la vita del maestro, ma lo fa unicamente per focalizzarsi su come il suo esempio e le sue teorie abbiano profondamente influenzato molte persone. Cambiando definitivamente le loro vite e dando origine a un movimento duraturo che è confluito in un grande numero di esperienze differenti.
Le origini e la formazione dell’anti-guru
Krishnamurti nacque in India da una famiglia appartenente alla casta dei bramini. Tuttavia, suo padre si avvicinò alla teosofia, movimento esoterico-religioso che in quegli anni si sviluppò con forza. Il giovane Jiddu venne notato da bambino e identificato come un essere divino, un messaggero dotato di straordinarie capacità.
Krishnamurti crebbe in seno alla teosofia, studiando in Europa e seguendo un’educazione che lo voleva successore alla guida del movimento teosofico. Tuttavia, il giovane Krishnamurti maturò in fretta una sensibilità opposta. Infatti, rifiutò di vedersi come un uomo di particolari capacità e soprattutto rifiutò il credo dogmatico e settario della scuola della teosofia.
Rifiutata l’esperienza formativa della teosofia, Krishnamurti cominciò a raccogliere attorno a sé un seguito interessato alle sue idee e alla sua dottrina. I suoi seguaci crebbero esponenzialmente e la sua influenza sul pensiero mondiale si fece imponente. Filosofi, religiosi e perfino scienziati erano interessati a confrontarsi con una persona dalle idee così stimolanti.
La concretezza del pensiero di Krishnamurti
L’eredità lasciata dal pensatore è un ottimo esempio della sua dottrina: enti benefici, organizzazioni, progetti scolastici o assistenziali. Infatti, le idee di Krishnamurti si focalizzavano sulla relazione: quello spazio condiviso, quell’intreccio in cui gli umani trovano davvero la propria identità e scopo.
Questo documentario esplora questa eredità, restituendo un quadro completo del mondo lasciato da un filosofo che attraverso numerose esperienze riuscì a formulare una filosofia fondata sull’altruismo, l’umanesimo e il rifiuto di ogni forma di condizionamento e oppressione.
Titolo originale: Krishnamurti | |
Regia: Werner Weick | |
Durata: 165” | |
Genere: documentario, biografico | |
Anno: 2001 |

Se le storie di grandi pensatori capaci di superare le distinzioni religiosi e impossibili da incasellare in una categoria, allora non perdetevi il documentario Raimon Panikkar – La Concordia e l’Armonia. Potete anche leggere la nostra recensione Due documentari per capire la vita e il lavoro di Raimon Panikkar.
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