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In Sri Lanka, i vecchi autobus saranno le nuove barriere coralline!

L’importanza delle barriere coralline è un argomento molto dibattuto, non solo per le molte minacce ambientali, ma anche per il ruolo fondamentale che hanno nella salvaguardia della biodiversità marina.

Le barriere coralline forniscono ripari a pesci, molluschi e crostacei. Luoghi sicuri nelle intricate reti di coralli dove potersi riprodurre, dove crearsi una tana e dove allevare i propri piccoli al riparo dai pericoli del mare aperto.

Ma quando la conformazione del fondale marino non permette il formarsi di barriere coralline significative, come si possono aiutare le specie marine a trovare un habitat favorevole alla riproduzione?

Un nuovo modo di formare barriere coralline

In Sri Lanka, il Dipartimento della Pesca e delle Risorse Marine (DFAR) ha avviato un progetto che ha una doppia valenza positiva: collocare vecchi autobus urbani in fondo al mare, per far sì che i pesci li colonizzino creando nuovi habitat.

Oltre a dare una nuova casa a innumerevoli specie marine, questo progetto libera spazi utili nei depositi sulla terraferma. Rimuovendo le carcasse dei mezzi dismessi, vengono liberati terreni utili per altre iniziative.

Non solo: i rottami sono tipicamente un ambiente perfetto per le zanzare, che nei ristagni di acqua piovana creati dai rottamai proliferano enormemente, spargendo malattie come la malaria e la febbre dengue. Tutte malattie che in Sri Lanka continuano a colpire duramente la popolazione, specialmente quella più povera e fragile.

L’esempio dei relitti navali

L’idea di utilizzare mezzi dismessi come territorio di riproduzione per pesci e crostacei viene dall’osservazione marina dei relitti navali. Infatti, le navi affondate vengono progressivamente assorbite dall’ambiente circostante.

Si ricoprono di alghe e molluschi, che a loro volta diventano nutrimento per specie di pesci di ogni tipo. In pochissimo tempo, un relitto diventa un’enorme casa marina dove la vita prospera vigorosamente.

E lo stesso sta avvenendo con gli autobus dello Sri Lanka, che in tre differenti siti marini hanno attratto già una gran quantità di specie marine. Un risultato incoraggiante che fa ben sperare per l’ecosistema marino intorno all’isola.

Il futuro di questo progetto

Nei siti di Trincomalee, Galle e Jaffna i risultati sono stati molto incoraggianti e la ricerca di nuovi luoghi da colonizzare prosegue indefessa. Ma non è solo la ricerca di nuovi siti a tenere occupati i funzionari del DFAR.

Un altro aspetto importante della questione è: si potranno utilizzare solo gli autobus? La risposta è no! Sembra infatti che altri mezzi verranno impiegati nella formazione di barriere coralline nei fondali srilankesi.

Treni, navi dismesse e mezzi militari obsoleti diventeranno potenzialmente parte di questa iniziativa, una volta messi in sicurezza e privati di tutte le componenti inquinanti.

Nel prossimo futuro, nei fondali dello Sri Lanka, potremmo ammirare un esempio di avanzi industriali che lavorano in sinergia con le forze ambientali!

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