Animali Le buone notizie da Gaia

Grandi notizie per i panda giganti!

I panda giganti in Cina hanno raggiunto i 1800 individui e finalmente anche le autorità del paese hanno stabilito che la specie, pur rimanendo “vulnerabile” non è più fra quelle a rischio estinzione.

Il tenero mammifero “bianconero” lungo circa 1,50 m, può arrivare a pesare anche 200 kg. È un animale longevo e solitario, e, a differenza di molti altri orsi, non va in letargo ma rimane sempre attivo, alla ricerca costante della sua grande passione gastronomica, il bambù.

L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) nel 2016 aveva già tolto i panda giganti dalla delle specie a rischio di estinzione, riclassificandoli appunto “vulnerabili”. Tuttavia, in quell’ occasione, Pechino aveva contestato la decisione, affermando che essa poteva indurre ad ridurre gli sforzi per la protezione di questi animali.

“Le condizioni di vita delle specie rare e minacciate in Cina hanno visto nel frattempo notevoli miglioramenti grazie all’impegno attivo del Paese nella protezione della biodiversità e nel ripopolamento degli ecosistemi”, ha dichiarato Cui Shuhong, funzionario del ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente in una conferenza stampa.
Sempre secondo Shunong, “il miglioramento delle condizioni di vita della fauna selvatica cinese è dovuto all’impegno del Paese nel creare un sistema piuttosto ampio di riserve naturali, con lo scopo di proteggere vaste aree di ecosistemi naturali in modo sistematico e completo”.

E infatti alla fine del 2019 la Cina aveva 11.800 riserve naturali, che rappresentano il 18% della superficie del Paese. Ma fortunatamente non sono “in ripresa” solo i panda ma anche anche altre specie rare e minacciate come le tigri siberiane, gli elefanti asiatici e gli ibis crestati.

Il lavoro del WWF per proteggere questa specie simbolo

Tutto questo è stato possibile anche grazie alla storica associazione del WWF (acronimo di World Wildlife Foundation), che, assieme ad altre associazioni locali, negli anni ha permesso di gestire e creare delle riserve in Cina e ha consentito ai panda di spostarsi, nutrirsi e riprodursi in modo sicuro. Riricordiamo che uno di motivi per cui la specie è stata a rischio è proprio l’ esiguità delle nascite; una femmina infatti è fertile solo er tre giorni all’anno e concepisce un solo cucciolo alla volta…

Ma la prossima sfida è però tutelare il loro ecosistema, dato che il cambiamento climatico potrebbe distruggere il 35% delle foreste di bambù nei prossimi 80 anni. E la Cina da sola, non può fare nulla. Sarà l’umanità intera a doversi impegnare per rimediare ai danni che ha creato.

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