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Due documentari per capire la vita e il lavoro di Raimon Panikkar

Nel panorama delle religioni, Raimon Panikkar è stato senza dubbio una delle figure più rilevanti e discusse. Con la sua discendenza meticcia e l’approccio aperto alla spiritualità tra Oriente e Occidente, fu un esponente di spicco nel dialogo interreligioso.

Con due documentari dedicati alla sua figura, se ne celebra la vita e il lavoro a undici anni dalla sua scomparsa. Una storia tra riscoperta delle proprie radici ed esplorazione della religiosità oltre i semplici confini culturali.

UNA VITA NATA TRA CATTOLICESIMO E INDUISMO

Raimon Panikkar nacque in Spagna da madre catalana e padre indiano. La sua educazione, votata all’apertura mentale e al rispetto di tutte le culture, lo portò fin da piccolissimo a interessarsi alla spiritualità.

Non a caso, divenne presto un sacerdote cattolico, creandosi un nome importante non solo nel clero, ma anche nel mondo accademico europeo e americano. Divenne anche professore di studi religiosi presso l’Università della California, oltre che ad aver tenuto alcuni corsi ad Harvard.

In quegli stessi anni, però, riscoprì anche le sue radici indiane: durante i suoi viaggi nella terra paterna, scoprì il buddhismo e le religioni orientali. Non potendo resistere al loro richiamo, e notando le similitudini e le affinità, riportò in Occidente queste filosofie.

RAIMON PANIKKAR, UN SACERDOTE NON INQUADRABILE

La vita cattolica di Raimon Panikkar non venne mai abbandonata: egli si considerò un sacerdote cattolico fino all’ultimo momento. L’eccezionalità del pensiero di Panikkar non stava solo nella sua riscoperta delle religioni orientali, ma nel capire che esse non fossero in un contrasto così forte da escludersi l’una con l’altra.

Questo approccio unificante lo rese una delle figure più interessanti del panorama accademico del secondo Novecento. Numerosissimi furono i suoi interventi in Europa, compresa l’Italia, nei quali discusse le sue teorie con i più grandi studiosi del tempo.

Nonostante le sue posizioni lo portarono ad avere alcuni attriti con figure clericali di stampo più conservatore, come con i membri del gruppo Opus Dei, Panikkar non si considerò mai come un elemento di rottura all’interno del cristianesimo. Al contrario, si vide come iniziatore di un dialogo tra fedi e spiritualità differenti, alla ricerca di quell’unità religiosa che lui vedeva negli svariati testi sacri.

IL DIALOGO INTERRELIGIOSO E LA GIOIA DELLA SCOPERTA

I due documentari, entrambi di breve durata e incentrati sulle interviste rilasciate da Raymon nel corso degli anni, restituiscono il ritratto di un uomo felice e del tutto assorto nel suo obiettivo di dialogo.

Ben lontano dal fare sterili proselitismi o dal riciclare concetti religiosi in una qualche chiave consolatoria e vacua, Panikkar è l’esempio di un uomo interessato al fenomeno religioso non solo come a un’esperienza di comunione con il divino, ma anche come un fenomeno sociale che esprime la spiritualità delle culture e la loro dignità.

Una visione interessantissima per chi vuole imparare di più sul dialogo e la mediazione tra religioni, alla ricerca di quei punti di contatto tra scuole teologiche diversissime, ma accomunate dall’esperienza umana del divino.

Se questo tema vi incuriosisce e volete impararne di più, vi consigliamo anche il documentario Walk With Me, di cui potete leggere anche la nostra recensione Walk With Me: un maestro Zen impegnato.

Titolo: Raimon Panikkar – La Concordia e l’Armonia
Regia: Gabriele Fonseca
Genere: documentario, biografico
Anno: 2021
Durata: 53”
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