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Nel Nome Di Antea: la voce dell’arte

Nel Nome di Antea è la storia dei più importanti quadri italiani, raccontata dai quadri stessi. Un viaggio nei tempi della Seconda Guerra Mondiale, tra saccheggi e bombardamenti, per scoprire le peripezie che l’arte ha passato nella storia.

LA VOCE DELL’ARTE

Diretto dal regista Massimo Martella, Nel Nome di Antea racconta la storia di alcune delle più importanti opere d’arte andate perdute durante i tumultuosi avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Un documentario che rompe con l’austera sobrietà del genere inserendo un elemento recitativo.

Infatti, la storia di questi quadri viene narrata dai soggetti stessi dei dipinti: il Manzoni di Hayez e l’Antea di Parmigianino, che dà il titolo al film. A prestar loro la voce, gli attori Letizia Ciampa e Massimo Wertmuller, nipote dell’iconica regista a cui è stato dedicato il documentario Dietro Gli Occhiali Bianchi, che potete vedere qui.

L’interpretazione dei due, calati nella parte di queste splendide opere d’arte, fa appassionare lo spettatore offrendo non una visione neutra degli eventi, bensì una reinterpretazione basata sui sentimenti e le opinioni del mondo dell’arte.

LA CULTURA VITTIMA DELLA GUERRA

Nel Nome Di Antea comincia la narrazione con le riforme culturali e museali del regime fascista. La strumentalizzazione che Mussolini fece dell’arte per propagandare il primato italiano, le mostre internazionali e l’interesse dell’estero in opere di indiscusso valore artistico.

Ma con l’inizio della guerra, la situazione per le opere dell’arte italiana si fece sempre più rischiosa. Fu questo il momento in cui i pezzi più importanti vennero ritirati dai musei per essere messi al sicuro in archivi segreti o località protette.

Con l’inizio dei bombardamenti, che colsero di sorpresa la popolazione civile di città come Roma, Milano e Firenze, la situazione volse al peggio. In pochi istanti, patrimoni artistici vecchi di secoli vennero cancellati dal fragore delle bombe e dagli incendi.

Ma oltre alla distruzione, anche i saccheggi compiuti dalle forze naziste, che dopo aver invaso l’Italia cominciarono ad appropriarsi di quadri e sculture dal valore inestimabile. Fu proprio in questo contesto che centinaia di opere andarono perdute, rendendo necessario un frenetico e caparbio lavoro di ricerca e recupero.

UN OMAGGIO AGLI AMANTI DELL’ARTE

Il film rende omaggio a tutte quelle persone che negli anni si adoperarono per far sì che i capolavori tornassero all’Italia. Critici d’arte, curatori e collezionisti, oltre che ai monaci della tristemente nota Abbazia di Montecassino e ai celebri monuments men americani.

Nel Nome Di Antea racconta le gesta di queste persone e il loro impegno nello strappare l’arte dalla distruzione e dall’oblio. Un lavoro svolto non solo, come dice il titolo, nel nome dell’Antea del Parmigianino, ma nel nome di tutta l’arte e la cultura.

Massimo Martella dirige con eleganza e con una punta di umorismo questa incredibile storia, mescolando saggiamente l’abbondante materiale d’archivio dell’Istituto Luce alla reinterpretazione artistica di Wertmuller e della Ciampa.


Titolo: Nel nome di Antea
Regia: Massimo Martella
Anno: 2018
Genere: documentario
Durata: 75′
Paese di produzione: Italia


Se siete amanti della storia dell’arte, non potete assolutamente perdervi questo documentario. E se desiderate continuare il vostro approfondimento artistico, vi interesserà anche il film dedicato ad Artemisia Gentileschi: potete vedere il trailer Artemisia Gentileschi, pittrice guerriera e leggere la nostra recensione Artemisia Gentileschi, donna, pittrice, guerriera.

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