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Dietro gli occhiali bianchi: il cinema di Lina Wertmuller

Un omaggio a Lina Wertmuller, una delle registe italiane più caratteristiche, nonché una delle più grandi registe del cinema internazionale. Un film realizzato da Valerio Ruiz, collaboratore di lunga data della Wertmuller, che racconta senza filtri il suo poliedrico mondo artistico.

LA VITA DI UNA REGISTA STRAORDINARIA

Quando ci si approccia a un biopic, o a un qualsiasi documentario sulla vita di un personaggio pubblico, la prima cosa che si teme è l’agiografia. Quella narrazione edulcorata, mitizzata, rimaneggiata a favore dell’ego e dell’immagine.

Non è il caso di Dietro Gli Occhiali Bianchi, che si affaccia nella vita di Lina Wertmuller con uno sguardo assolutamente neutro. È la stessa regista a stemperare i toni celebratori dei critici e degli addetti ai lavori che accompagnano il film con le loro testimonianze.

Con il suo umorismo innato, la sua leggerezza e l’umiltà con cui si relaziona alle persone, Lina Wertmuller racconta la sua formazione e la sua carriera. La storia di come una regista, donna in un mondo di uomini, si approcciò al cinema in un modo tutto nuovo.

Un approccio carico di divertimento, un cinema di satira e sesso senza scadere nella volgarità. Un tipo di cinema che la fece diventare la beniamina di critici cinematografici spietati, come il feroce e spesso sgradevole John Simon, e che la fece diventare la prima regista donna candidata all’Oscar nel 1977.

CINEMA E DIVERTIMENTO

Lina Wertmuller vanta nella sua filmografia alcuni dei film più iconici del cinema italiano. Il più famoso è certamente Pasqualino Settebellezze, film che le valse la candidatura all’Oscar. Tra gli altri possiamo ricordare titoli celebri come Film d’Amore e Anarchia e Mimì Metallurgico ferito nell’onore.

Tutti esempi di un modo di fare cinema che sposava la critica, la satira e il realismo che caratterizzarono il cinema sociale dell’Italia degli anni ’60 e ’70. Ma al quale Lina Wertmuller aggiunse il suo sguardo ironico, la sua capacità di mettere in scena la realtà secondo gli schemi della commedia dell’arte.

Un modo di fare cinema che non risparmiava feroci critiche, come il celebre Travolti da un Insolito Destino nell’Azzurro Mare d’Agosto. Ma che non perdeva mai l’euforia, l’entusiasmo e la voglia di saper divertire, uno degli aspetti che la stessa Wertmuller riconosce come fondamentali per il suo lavoro.

Non a caso, tra i suoi primi lavori troviamo anche molti classici della televisione per ragazzi dell’epoca, come l’adattamento delle avventure di Gian Burrasca, il celebre personaggio dei fumetti italiani antesignano del Pierino delle barzellette.

IL RITRATTO DI UNA CAPOSTIPITE DEL CINEMA

Lina Wertmuller, nonostante gli ultimi anni di inattività, rimane una delle figure più influenti del cinema mondiale. Non solo per la qualità dei suoi film e per la sua affermazione come una delle prime donne registe di successo della storia.

Soprattutto, per il suo innovativo modo di fare cinema, di intendere l’arte come intrattenimento, di creare opere fruibili da tutti ma al contempo intelligenti e capaci di scardinare le concezioni dei ruoli della società. Un cinema analitico e divertito, figlio di uno sguardo ironico e di un’intelligenza fuori dal comune.

Dietro Gli Occhiali Bianchi rende giustizia a questa figura, influentissima e umilissima, attraverso le parole dei colleghi, dei critici e ovviamente analizzando gli estratti dei suoi film più rappresentativi. Ma soprattutto grazie alla presenza della stessa Wertmuller, che racconta la storia del suo amore per il cinema e del suo approccio unico ad esso.

Se il tema del cinema vi interessa e volete saperne di più sui suoi artisti più insoliti, potrebbe piacervi il documentario Un Western Senza Cavalli, la storia di uno dei registi amatoriali più prolifici e apprezzati d’Italia. Potete vedere il trailer qui e leggere la recensione qui.

Regia: Valerio Ruiz
Durata: 104′
Genere: documentario
Anno: 2015
Paese di produzione: Italia
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