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Vogliamo Anche Le Rose: essere donna in Italia

Vogliamo Anche Le Rose è un documentario che ci racconta cosa significa essere donna in Italia. Dagli anni del dopoguerra alle contestazioni studentesche, attraverso una narratrice immersa nei tumulti di quei tempi.

Un documentario che mischia l’immagine di repertorio all’animazione, con un approccio che ricorda quello dei Comizi D’Amore di Pierpaolo Pasolini. Una dedica alla lotta del genere femminile per la sua emancipazione.

SUPERARE I CONFINI DI UNA CULTURA PATRIARCALE

Il punto di partenza di Vogliamo Anche Le Rose non è un materiale originale, bensì un video di propaganda degli anni ’60. In esso, una giovane donna della classe media, curiosando in un negozio di antiquariato, vede una sfera di cristallo, con il suo futuro riflesso dentro: un’altra giovane donna, che balla nuda nei prati di Woodstock. Orrore!

Da questo primo spezzone, esemplificativo di quelle che erano le aspettative sui desideri e i pudori femminili che la società del tempo si aspettava, prende il via il documentario. A dargli voce, una giovane donna che racconta, come ad un diario, il suo ingresso nell’età adulta. La scoperta del sesso, la paura di esso, l’incomprensione di una società le cui figure istituzionali erano prettamente maschili.

Il padre, gli psicologi, i medici e gli insegnanti. In questo mondo popolato e gestito da uomini, la protagonista esplora in autonomia quel che vuol dire essere donna. Una crescita personale che va di pari passo con la crescita del movimento femminista italiano. Tra comizi, proteste e lotte sociali, per ottenere spazio e riconoscimento.

LOTTE DI DONNE, TRA DESTRA E SINISTRA

Vogliamo Anche Le Rose interroga e manipola il passato per riflettere sul presente. Non solo attraverso interviste dell’epoca, in cui una discussione tra marito e moglie sulla parità dei ruoli diventa occasione di un dibattito sempre attuale; anche attraverso l’animazione, che usando lo stile del collage dà vita a quelli che erano i paradigmi culturali dell’epoca.

Donne subordinate al marito e felici di esserlo, ricompensate con uno stile di vita pieno di regali e cortesie, barattate al prezzo dell’indipendenza. Donne custodi del focolare, progettate per non pensare o desiderare nulla di più.

Ma l’intelligenza di Vogliamo Anche Le Rose sta nella sua critica bilaterale, che colpisce anche quel progressismo maschile che, sotto la guisa della lotta di liberazione, impone ancora norme alle donne e le direziona verso il “modo giusto di essere femmina”. Questo documentario denuncia la costante interferenza della cultura patriarcale sulle spinte per l’autodeterminazione dei movimenti femministi.

UN REALITY CHECK PER IL PRESENTE

Come detto sopra, Vogliamo Anche Le Rose anima il passato e interroga il presente. Le ansie, le aspirazioni e le rivendicazioni di quelle donne desiderose di essere riconosciute come persone in piena regola e non come cittadine subordinate. Tutto questo trova spazio in un racconto di un passato mai troppo lontano da noi.

Ci spinge a chiederci, con la sua riproduzione della cultura e dell’ideologia imperante degli anni ’60, se davvero la cultura patriarcale e il maschilismo siano stati superati. O se piuttosto non abbiano solo trovato nuove forme di sussistere.

Vogliamo Anche Le Rose chiama in campo le lotte passate per spingerci a riflettere su quelle nuove. Ci mette davanti a quella che è l’intimità di una persona che appartiene a una categoria trattata come inferiore, se non nelle parole, nei fatti.

Per chi scrive, essendo uomo, non c’è molto altro da dire se non raccomandare la visione di questo documentario che non teme di affrontare una questione complessa e attuale con un mordente che in pochi hanno.

Regia: Alina Marazzi
Anno: 2007
Genere: documentario
Durata: 85′
Paese di produzione: Italia, Svizzera
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