Avviso ai naviganti di Pachamama!
Questa sera 28 gennaio non perdetevi lo spettacolo della luna piena del lupo.
Alle 20.16 il nostro amato satellite raggiungerà il primo plenilunio dell’anno, secondo dell’inverno, che fin dall’antichità i nativi americani associavano al lupo.
Questo perché probabilmente i lupi affamati e infreddoliti dal rigore dell’inverno ululavano disperati alla ricerca di cibo nel chiarore notturno. Per questa ragione infatti era chiamata anche la luna della fame o della neve.

Com’è noto, le leggende popolari hanno sempre associato ai pleniluni significati esoterici e poteri speciali, primo tra i quali l’aumento del tasso di nascite, mai però provato scientificamente, o anche la credenza che la luna piena attiri i pesci in superficie e favorisca la seminazione di alcune piante, mentre i viticultori ritengono che per ottenere il buon vino il mosto debba essere messo nelle botti solo sotto la luna splendente.
Le tradizioni popolari hanno anche assegnato alle notti di luna piena nomi particolarmente evocativi, che si possono leggere in pubblicazioni tipo il Farmers’ Almanac, contenente previsioni del tempo, fasi lunari e dati astronomici, pubblicato negli Stati Uniti e in Canada fin dal 1818, o nei più nostrani almanacchi come quello di Frate Indovino o il popolareggiante “lunario” di Barbanera.
Comunque sia, la luna piena ha sempre un suo grandissimo e ciclico fascino, quindi tutti col naso all’insù, tempo e temperature permettendo, questa sera, a partire dalle 17.45. Sarà già visibile guardando verso est e poi fino a poco prima dell’alba, quando, come credevano gli antichi, andrà romanticamente a morire dietro l’orizzonte, nel mondo delle ombre.

Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna davanti alla luna, olio su tela, 1820, Altenationalgalerie – Berlino
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