Arte, cultura e solidarietà Le buone notizie da Gaia

Leopold Segson in soccorso di Bergamo

In epoche di disagio e difficoltà vengono alla luce forze nascoste. Legami all’apparenza troppo flebili o lontani riacquistano forza, illuminando connessioni che ci rendono grati degli incontri fatti uno, due o venti anni prima.

Questa è la storia di un artista, il burkinabé Leopold Segson, e di come un suo viaggio del 2018 a Bergamo abbia spinto un suo gesto di solidarietà e vicinanza alla città nella sua ora più buia.

IL LAVORO DI ROSA AGRESTIS

Rosa Agrestis è un’associazione culturale, conosciuta nel bergamasco per le sue iniziative di inclusione sociale attraverso l’arte. Tra i vari progetti che sono stati curati negli anni, sono memorabili le collaborazioni con stilisti e musicisti senegalesi come Dudù Kouate e Ndiasse al festival Fai La Cosa Giusta.

Memorabili perché sono stati il punto di contatto tra Rosa Agrestis e Leopold Segson. Sentendo parlare dell’interesse del circolo per l’arte africana, Leopold si fece avanti attraverso Facebook per conoscere i dirigenti dell’associazione.

Ben presto il discorso si fece più concreto: Leopold parlò della sua arte in stile naif, delle sue numerose trasferte in Francia e del suo desiderio di fare un’esperienza anche in Italia. Fu così che Rosa Agrestis organizzò il viaggio dell’artista a Bergamo, il suo primo nel nostro paese.

LA TRASFERTA BERGAMASCA

Chi conosce il mondo delle associazioni culturali sa benissimo che, nonostante quello che molti insinuano, si tratta di un mondo che si regge sulla solidarietà. L’arrivo di Leopold in Italia non prevede alberghi o convention, ma ha qualcosa di altrettanto prezioso da offrire.

I giorni bergamaschi dell’artista sono giorni di condivisione, in cui i membri di Rosa Agrestis lo ospitano nelle loro case, condividendo cene e momenti. Leopold partecipò agli atelier dedicati all’arte naif, prestando le sue opere e mettendo a disposizione di chiunque il suo processo artistico.

In questi serratissimi quindici giorni Leopold non mette a disposizione solo la sua produzione artistica. Infatti si presta anche alle letture dell’economista africano Felwine Sarr, portando la sua esperienza e la sua testimonianza come produttore artistico nel contesto sociale dell’Africa contemporanea.

Insomma, il viaggio di Leopold si dimostra soddisfacente per tutti. Il suo contributo anima molte serate e permette di portare avanti con nuovo impeto molti nuovi progetti legati allo studio dell’arte come mezzo materiale per l’inclusione e il miglioramento socio-culturale. Un’esperienza che nessuno dei partecipanti dimenticherà.

IL LUNGO FILO SOTTILE DELL’ARTE

Ma tutto questo cos’ha a che vedere con gli ultimi, difficilissimi giorni della città di Bergamo? Cosa collega un artista che vive e lavora in Africa con una città italiana dal patrimonio culturale così diverso?

La risposta è presto detta: le avversità che Bergamo ha dovuto affrontare durante la prima ondata della pandemia di Covid-19 hanno fatto il giro del mondo. E la notizia ha percorso quel filo che l’associazione Rosa Agrestis ha intessuto per legare la città a quell’artista così lontano.

Il quale non ha perso tempo e ha subito risposto alla chiamata, mettendo in vendita una delle sue opere d’arte. Il ricavato, naturalmente, è stato prontamente devoluto ai suoi amici bergamaschi per aiutarli a superare un momento tanto difficile.

Un gesto, forse piccolo, ma che nella sua semplicità disinteressata ci fa capire come valga sempre la pena gettare uno sguardo su ciò che sembra così lontano da noi. Perché i viaggi che intraprendiamo non sono semplici giri turistici, o scampagnate nei patrimoni culturali di terre straniere: sono soprattutto sentieri che tracciamo. E in quei sentieri, possiamo sempre ritrovarci quando abbiamo bisogno di aiuto.

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Sulla stessa lunghezza d’onda vi suggeriamo la visione della nuova serie prodotta da UAM.TV “Il viaggio della Vita”, della giornalista Valentina Lo Surdo, in programmazione in questi giorni sulla piattaforma.

Nella prima puntata dal titolo “Il Burkina Faso e il progetto Casa Matteo“, Lo Surdo ci racconta proprio di una iniziativa di solidarietà e cooperazione nel paese di Leopold Segson, considerato uno dei più poveri del mondo. Potete vedere qui la scheda nel catalogo pubblico di UAM.TV.

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