Medicina integrata Mindfulness e Olismo

La fisiognomica del piede

Definizione di fisiognomica del piede.

Il termine “fisiognomica“,  significa riconoscimento o interpretazione della natura.

In molte antichissime civiltà era nota la correlazione tra forme e determinate forze ed energie. Questo principio è valido in tutti i regni della natura: minerale, vegetale, animale ed umano.

Da queste conoscenze sono nate discipline che descrivono i rapporti tra forme fisiche ed energie, penso ad esempio al feng shui o alla geometria sacra.

Esiste una stretta analogia tra morfologia dell’individuo e le sue caratteristiche emozionali e psicologiche.

In un certo qual modo si può affermare che la materia viene plasmata dall’effetto di queste energie.

La mia esperienza con la fisiognomica del piede.

Come riflessologa plantare mi sono dedicata soprattutto allo studio della fisiognomica dei piedi.

Devo dire che grazie a queste conoscenze, ho  potuto integrare ed arricchire  i miei  trattamenti e questo mi ha condotto ad un approccio molto più profondo nella comprensione  delle dinamiche emotive e psicologiche delle persone .

In una  visione olistica non si può infatti pensare che il sintomo o uno stato di malessere possa essere relegato esclusivamente al piano fisico. La componente emotiva e psicologica gioca infatti un ruolo fondamentale.

La fisiognomica e l’analisi dei piedi.

L’analisi  parte sempre dal piede nella sua totalità per poi scendere sempre più nel dettaglio.

Si parte dall’osservazione della struttura ossea, grazie alla quale si deduce la tipologia di struttura relativa alla persona.

La struttura ossea e la fisiognomica del piede.

Secondo la teoria che ho seguito nel mio percorso di studi esistono quattro diverse tipologie di strutture, associate ai quattro elementi della natura.

Si possono così individuare piedi cosidetti “puri”, che cioè hanno la netta prevalenza di un solo elemento, che vengono detti “piedi aria”, “piedi acqua”, “piedi terra” e “piedi fuoco”, in base a precise caratteristiche morfologiche.

Esistono poi piedi “misti” che hanno due o tre di questi elementi combinati  insieme.

Una volta stabilita la tipologia energetica del piede, si vanno ad esaminare tutta una serie di altri indicatori: dalla forma delle dita in blocco, alla forma di ciascun dito e delle relative falangi, alla presenza di dita accavallate, di zone gonfie o segnate da rughe, ecc .

Le dita nella fisiognomica del piede.

Ciascun dito rappresenta l’espressione di una certa energia. A seconda della conformazione di ognuno di essi, è possibile verificare se queste energie sono espresse armoniosamente e liberamente oppure no.

Le dita che si accavallano.

L’argomento delle dita dei piedi è molto vasto, ma qui ho scelto come  esempio le dita che si accavallano.

Se un dito del piede è sovrapposto ad un altro significa che l’energia del dito che si trova sotto non è libera di esprimersi e che il dito che lo sovrasta ne prende letteralmente il posto..

Esempio: primo dito (alluce) che si accavalla al secondo.

Questo evidenzia uno squilibrio legato al fatto che la persona non è in grado o non si concede di esprimere una determinata energia, e la “sostituisce” con un’altra.

Questo caso può significare la presenza di un’un energia mentale molto forte che sovrasta e blocca l’energia pratica legata all’azione.

Le persone con questa caratteristica fanno molta fatica a passare da un progetto alla sua realizzazione o, più semplicemente, non sono quasi in grado di mettere in pratica quello che desiderano.

Questo schema può essere evidenziato sul piede anche da altri indicatori, che molto spesso ne confermano l’attendibilità.

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Vivienne Tartocchi, appassionata di terapie alternative da quindici anni, ha conseguito il diploma abilitativo in riflessologia plantare presso l’Isu di Roma nel 2012.

Utilizza varie tecniche di riflessologia plantare con un approccio integrato.

Qui potrete leggere gli altri suoi articoli:

  1. Un passo verso la riflessologia plantare
  2. La fisiognomica del piede
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