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Il potere divinatorio del seme del cachi.

Le posate nel seme del cachi ci predicono il meteo invernale.

Il cachi, tipico frutto autunnale, dolce, morbido e sfizioso….C’è chi lo adora e chi lo detesta. Ne abbiamo scoperto una proprietà nascosta, che può farlo entrare in simpatia anche ai palati più difficili.

Avete presente quando da bambini i nostri genitori ci facevano fare la conoscenza col frate cappuccino dentro al bagigio, il seme dell’arachide? Ecco, il cachi ha una caratteristica analoga: all’interno dei suoi semi si nascondono delle…. posate!

I semi del cachi, scientificamente noto come Diospyros kaki, sono piccoli chicchi di pochi centimetri di lunghezza ma al loro interno nascondono un segreto, e cioè l’immagine di una posata come una forchetta, un coltello o un cucchiaio.

Questo curioso fenomeno si può vedere ancor meglio nel seme del caco-mela, una varietà di caco oggi molto diffuso.

La tradizione contadina racconta che questa curiosa presenza fosse un segno che consentiva di prevedere l’andamento dell’inverno, secondo le seguenti “direttive”:

  • Se si trova un coltello coprirsi bene e procurarsi tanta legna perché ci sarà un inverno rigido e pungente.  
  • Con la forchetta ci si può rilassare un po’ perché l’inverno invece sarà mite. 
  • Con un cucchiaio preparare i badili perché ci sarà tanta neve da spalare…e tanti pupazzi in cortile!

Naturalmente queste previsioni non erano basate su un ragionamento scientifico, e lo scopo di questa credenza popolare e del “rito” dell’apertura del germoglio era quello di divertirsi e ripetere un’antica e folkloristica tradizione delle campagne.

Ma non solo posate….

Il seme del cachi deve comunque aver sempre esercitato un certo fascino presso le varie culture, dato che ad esempio nella zona della Campania, l’interno del cachi, similmente al frate nel bagigio, era interpretato come una raffigurazione del Cristo in croce, credenza che ha generato un nome veramente singolare per il bel il frutto arancione, e cioè Legnasanta.

In Sicilia invece, si vuol vedere in quella strana sagoma la “manuzza di Maria”, particolare che ha reso il seme un oggetto sacro.

Importato in Italia dalla Cina a metà dell’800.

Qualunque significato si voglia scorgere nelle profondità del cachi, la sua bontà e sue qualità nutritive lo hanno fatto importare dalla Cina in Italia a metà dell’800, facendogli riscuotere un grandissimo successo tanto che oggi ne possiamo trovare piantagioni in tutto il territorio nazionale.  

L’albero del Cachi (il cui frutto viene comunemente chiamato “caco” per un  antico errore linguistico) viene considerato in Cina un vegetale straordinario, dotato di ben sei virtù:

  • Vita lunghissima della pianta
  • Foglie che donano grande ombra
  • Non attaccato dai parassiti
  • Le foglie giallo-rosse sono una vivace decorazione autunnale
  • Il legno fa un ottimo fuoco
  • L’abbondante fogliame offre un abbondante concime per le piante

Ora a questa lista possiamo aggiungere la settima qualità, tutta nostrana, e cioè la sua capacità di prevedere il meteo dell’imminente inverno….

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